Laura Sparavigna, Consigliera di Firenze da luglio ha iniziato la sua battaglia contro la tampon tax portando in tante città italiane il suo tampon tax tour per reclamare il bisogno e il diritto di abbassare l’Iva sui prodotti igienici femminili ma anche sui pannoloni per gli anziani e pannolini per bambini. Laura Sparavigna è intevenuta nel programma mattutino Un Giorno Da Ascoltare su Radio Cusano Campus anche per parlare della sua candidatura a “donna dell’anno”, concorso indetto da La Repubblica e che vede la partecipazione di tantissime donne che nel corso del 2021 si sono spese in battaglie a favore della collettività e non solo.
Che cos’è la Tampon Tax
La Tampon Tax è l’imposta sul valore aggiunto, quella che comunemente viene chiamata IVA e che viene applicata su assorbenti, tamponi e coppette mestruali.
Fino ad oggi, l’Iva applicata sui prodotti per il ciclo era del22%, la stessa Iva applicata sui beni di lusso, al pari di abiti e accessori di alta moda.
In Italia, così come in altri Paesi, c’è una lista di prodotti che vengono considerati di prima necessità. Parliamo, quindi, di prodotti che sono considerati fondamentali per sostenere una vita dignitosa, come i farmaci, i prodotti alimentari (come il pane e il latte) e i libri.
Questi prodotti sono tassati in modo minore, proprio per agevolarne l’acquisto e permetterlo a tutti gli acquirenti.
La Tampon Tax è stata introdotta nel 1973, con una tassazione al 12%, cresciuta negli anni, fino ad arrivare al 22%. I prezzi sono considerati eccessivi da molti: basta calcolare che una confezione da 14 pezzi di assorbenti ha un costo di 4-5 euro e, in media, una donna acquista due confezioni al mese. La spesa può arrivare a oltre 126 euro l’anno, di cui 22,88 euro sono stati finora di Iva.
La polemica legata alla tampon tax è proprio la considerazione dei prodotti igienici femminili come bene di lusso, invece di bene di necessità. Nasce così lo slogan “Il ciclo non è un lusso”, nato per combattere questa tassazione ingiusta.
Le parole di Laura Sparavigna
“Tornare a parlare di tampon tax da questi microfoni è come tornare all’inizio di questa campagna, mi intenerisce molto, anche pensare a quante cose sono state fatte da aprile ad oggi come l’approvazione nella Legge di Bilancio della riduzione dell’IVA al 22% che finalmente è stata abbassata al 10%, senza continuare a sperare però di seguire il modello europeo e riuscire una volta per tutte a farla ridurre fino al 5%.
Il 16 luglio siamo partite da Firenze e con zaino in spalla e spostandoci con i mezzi, abbiamo girato l’Italia andando a bussare alle varie Istituzioni, a prendere firme a testimonianza che avessero già adottato atti concreti come l’assorbente sospeso o la riduzione del costo degli assorbenti nelle farmacie comunali ma anche organizzando veri e propri comizi e festival nelle piazze delle città. Sono stati mesi molto intensi, anche dal punto di vista fisico ma ne è valsa la pena anche guardando a ciò che si è riuscito ad ottenere tutte insieme! Questo nostro impegno mi ha portato ad essere scelta tra le candidate del premio “donna dell’anno” 2021 insieme a tante altre donne che hanno fatto il bene del Paese e la cosa mi rende estremamente orgogliosa: staremo a vedere come andrà il concorso ma già il fatto che io sia stata inserita in questa importante classifica non mi sembra vero e mi fa molto felice!”