Era il primo dicembre del 1988 quando venne istituita la Giornata mondiale contro l’Aids. Una data che segnò un cambiamento epocale nella lotta e nella prevenzione dall’Hiv. Si inizia a parlare per promuovere un’informazione corretta su un’atroce malattia, di cui si inizia a parlare nel 1981, quaranta anni fa, quando i Centers for Disease Control and Prevention segnalano un inspiegabile aumento di polmoniti in giovani omosessuali. Il virus viene isolato e identificato tre anni dopo da Robert Gallo. Quali passi avanti in termini di vaccini sono stati fatti?
Il tema vaccini Aids
A quarant’anni dalla segnalazione dei primi casi di AIDS, il virus dell’HIV minaccia ancora il mondo. Una piaga sanitaria che ha portato alla morte di 45mila persone solo in Italia e 35 milioni nel mondo. Di certo il Covid non ha aiutato, anzi “ha complicato la lotta contro l’Aids”, ribadisce Massimo Oldrini, Presidente Nazionale LILA su Genetica Oggi condotto da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus. E continua:”Ci sono difficoltà di accesso alle cure, di accesso al test in tutti i paesi, sia ad alto che a basso reddito. Quindi anche qui in Italia, come testimoniato dall’ultimo rapporto del Coa dove sono state segnalate 1300 nuove diagnosi”.
In questa occasione pertanto si celebra anche la necessità di perseguire tutti gli obiettivi fissati: il primo dei quali è sconfiggere l’epidemia entro il 2030, come ribadito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un obiettivo che però per Oldrini sembra essere ancora lontano almeno globalmente:
“Nel nostro Paese le cose vanno leggermente meglio, come nei paesi ricchi, perché almeno c’è accesso ai trattamenti anti-retrovirali, mentre nel mondo ci sono ancora 9 milioni di persone che non accedono ai farmaci retrovirali”.
Oldrini: “Speranza nel vaccino contro Aids”
Il problema italiano è che il 90 per cento delle persone in Italia non è consapevole del rischio, in particolare i giovani. In particolare nella fascia 25-29 anni sono purtroppo i più colpiti dal virus. La causa: scarsa conoscenza del tema. Non c’è da stupirsi. Non esiste ancora un vaccino valido, ma sono molti i traguardi raggiunti nelle cure.
Ma la ricerca è forse proprio in questo periodo che può fare degli importanti passi avanti: “L’assalto tecnologico per realizzare vaccini anti-SarsCov2 apre la porta a speranze concrete che in 8-10 anni ci sia un vaccino veramente efficace per HIV”.
C’è tanto da dire sul tema vaccini Aids. Da curare rimane lo stigma sociale. La discriminazione e disinformazione intorno a questo virus sono ancora troppe, con enormi disparità nella diagnosi e nel trattamento all’interno della regione europea.