La Germania non accetterà più i paragoni fra Covid e Shoah. “La gente veniva uccisa nelle camere a gas, oggi le persone vengono gasate attraverso le mascherine“. A causa di questo post pubblicato sui social network un 55enne tedesco, negazionista del nuovo millennio, di quelli che non credono a pandemia ed emergenza sanitaria,  è stato condannato a una corposa multa. 1.800 euro, per la precisione, comminata da un tribunale di Wandsbek, nei pressi di Amburgo.

La Germania dice Basta

Lo Stato teutonico però non accetterà questo tipo di paragoni e similitudini: paragonare l’olocausto e lo sterminio degli ebrei alle restrizioni anticovid decretato dal giudice è solo il primo passo. Anche la Baviera infatti è in procinto di applicare un vero e proprio giro di vite contro i novax che si ispirano per i loro paragoni alla Shoah: a Monaco e dintorni infatti i giudici hanno deciso che non saranno tollerate le rappresentazioni nelle manifestazioni delle stelle gialle che il nazismo affibbiava agli ebrei. Tutto ciò sarà perseguito come reato.

Lo squallido paragone fra Shoah e vaccini

In Germania si sta effettivamente avvicinando la posizione dei negazionisti del Covid con le forze di estrema destra. Sono diverse, tanto sulla terra della Repubblica Federale quanto in altri Paesi (Italia compresa) i paragoni e le stelle di David che ricordano epoche buie della storia dell’umanità. Che secondo i novax si stanno ripetendo. e i partiti politici ne fanno flusso elettorale: l’AFD (Alternative für Deutschland), il partito di ultradestra tedesco, nel dibattito politico ha parlato di “dittatura dei vaccini”. Secondo il Corriere della Sera, “in Sassonia e in alcuni lander dell’ex Germania Est, dove Afd supera il 20% dei consensi, le percentuali di vaccinati sono i più bassi del Paese ma il numero dei contagiati è quattro volte la media nazionale”.

Berlino, gente in fila sotto la pioggia in attesa di sottoporsi alla vaccinazione.

La situazione Covid in Germania, fra obbligo vaccinale e lockdown

Se Angela Merkel non ha mai nascosto la sua preoccupazione per la situazione sanitaria, anche il suo successore al cancellierato, il socialdemocratico Olaf Scholz si dice pronto e favorevole all’introduzione dell’obbligo vaccinale. Senza alcuna distinzione di età, sesso, professione. Nel frattempo la Germania ha approntato il piano per la somministrazione delle terze dosi: l’obiettivo è  0 milioni di vaccini entro Natale.  Dando invece uno sguardo in Europa, si sta procedendo in ordine sparso. Diverse sono le Nazioni che provano a convincere i vertici di Bruxelles a tracciare una linea chiara fra tutti gli Stati membri.

Nella lotta alla pandemia, le varie Nazioni si ritrovano e si sentono più vicini. Diversi Paesi, fra i quali il nostro, hanno risposto all’appello tedesco, dichiarandosi pronti ad ospitare nei plessi ospedalieri italiani anche pazienti provenienti dalla Germania. Dalla Baviera sono arrivati due pazienti, uno accolto nell’ospedale di Merano, l’altro a Bolzano. Ma la situazione attuale del paese tedesco, alle prese con una pesante recrudescenza del virus, potrebbe  portare a molti altri trasferimenti oltreconfine. Il Covid non fa caso alla nazionalità.