La scuola è un vero e proprio caos, con misure come la Dad che vengono prese e sconfessate nel giro di meno di 24 ore. Il Governo questa volta ha fatto una vera e propria figuraccia. Prima la circolare congiunta di Ministero della Salute e Ministero dell’Istruzione con la quale, nella tarda serata del 29 novembre, si diceva che sarebbe bastato un solo studente positivo al covid per far scattare la Didattica a distanza per tutta la classe.

Nella serata di ieri, invece, il premier Mario Draghi ha smentito tutto. Con una circolare firmata dal Direttore Generale della prevenzione sanitaria Giovanni Rezza si specifica che “in considerazione della sopravvenuta disponibilità manifestata dalla struttura commissariale con nota inviata in data 30 Novembre, potrà essere mantenuto il programma di testing di cui alla circolare n. 50079 del 3 novembre per la verifica della positività dei soggetti individuati come contatti di una classe/gruppo” e “dovrà essere comunque garantita la didattica in presenza per coloro che non rientrano nei provvedimenti di quarantena disposti dall’autorità sanitaria”. La nota si chiude sottolineando che sono superate “le disposizioni di cui alla precedente circolare” insomma quella diramata da Ministero dell’Istruzione e della Salute.

Dad a scuola, la reazione dei presidi

Durissima la reazione dei presidi. Antonello Giannelli, Presidente nazionale ANP, in una nota ha attaccato l’atteggiamento del Governo:  “Troviamo sconcertante che una nota sottoscritta da due Ministeri sia sospesa dopo neanche 24 ore e che le disposizioni ivi contenute siano già considerate superate. Attendiamo di vedere come il Commissario Figliuolo deciderà di intervenire per rendere finalmente efficienti le ASL e far partire la campagna di testing e tracing che dovrebbe garantire la scuola in presenza. Ai dirigenti e al personale delle scuole, che hanno fatto ben più di quanto dovessero, non si deve più chiedere di sostituirsi ai funzionari dei Dipartimenti di prevenzione”.