Il PIL corre ma la povertà aumenta, specialmente al Sud. È questo il drammatico quadro dipinto dal Rapporto Svimez 2021 sull’economia e la società del Mezzogiorno. Mentre l’ISTAT comunica che la variazione acquisita del Pil per il 2021 è pari al +6,2%

Il rapporto Svimez è impietoso. Nel 2020, anche a causa della pandemia, la povertà assoluta è aumentata sia per le famiglie sia per gli individui: sono oltre 2 milioni le famiglie italiane povere, per un totale di più di 5,6 milioni di persone, di cui oltre 775.000 nelle regioni meridionali, per circa 2,3 milioni di persone.

I dati sembrano andare in controtendenza con i macro dati relativi al prodotto interno lordo. In generale, insomma, l’Italia viaggia a gonfie vele. I cittadini, però, non percepiscono questo scatto in avanti dell’economia.

Rapporto Svimez, consumi a picco

In Italia, continua il rapporto, la più grande recessione dalla Seconda guerra mondiale è stata determinata soprattutto dal crollo della domanda interna. I consumi delle famiglie sono diminuiti dell’11,7% a livello nazionale.

Solo in parte il crollo della domanda interna privata è stato compensato dalla crescita della spesa delle amministrazioni pubbliche (+1,2% in Italia) che ha finanziato interventi massicci a sostegno di famiglie e imprese colpite dalla crisi. Il problema è che questi finanziamenti emergenziali sono stati fatti “a debito” ed in futuro, quindi, ricadranno sulle spalle dei contribuenti.

L’unica speranza sembra essere il PNRR. “L’economia meridionale – continua Svimez nel suo rapporto – potrebbe avere una spinta decisiva se si spenderanno interamente i fondi del Recovery destinati al Mezzogiorno (40%) e se si riuscirà a trasformare la spesa per investimenti pubblici in nuova capacità produttiva in grado di intercettare una quota maggiore di domanda, interna ed estera”.

“Il Rapporto in particolare evidenzia le debolezze strutturali del «Sistema Paese» amplificate dalla crisi da Covid-19 che soprattutto nel Mezzogiorno sviliscono le condizioni di vita delle famiglie e le opportunità di crescita delle imprese – spiega il direttore di Svimez Luca Bianchi – le disuguaglianze generazionali e di genere; il digital divide; i diritti di cittadinanza limitati in sanità, istruzione e mobilità; le inefficienze del sistema giudiziario; la carenza di risorse umane e finanziarie nella Pubblica Amministrazione”.