Si dice che la Scala del Calcio sia il palcoscenico delle bocciature e delle consacrazioni. Il pubblico di San Siro, si sa, è esigente e difficilmente ti mette a tuo agio. A giudicare dal risultato e dalla prestazione di ieri il Sassuolo di Alessio Dionisi era estremamente a suo agio. 1-3 ai danni del Milan ex capolista, un risultato che a Reggio Emilia passa alla storia. Di storie, in questi novanta minuti, ce ne sono state tante, su tutte quella di Gianluca Scamacca, tra sogni di realismo e di titolarità in Nazionale. Mike Maignan non ha potuto far altro che ammirare la traiettoria del tiro di Scamacca infilarsi nell’incrocio alla sua sinistra. Un bel giro, ragnatela tolta e tanti saluti al Diavolo. Roberto Mancini, probabilmente, sarà balzato dal divano.
Ora Gianluca Scamacca sogna la Nazionale
Nella pessima cornice di Belfast era stato invocato a gran voce. Per fronteggiare l’emergenza offensiva e l’assenza di Ciro Immobile veniva chiesto al commissario tecnico uno sforzo offensivo. Invece, davanti alle rocce nordirlandesi, è andato in scena il tridente dei piccoletti. Avrebbe fatto davvero comodo Scamacca in questa Nazionale e non solo per i pochi minuti disputati nell’ultima gara del nefasto girone di qualificazione. Poco tempo per incidere realmente sul destino dell’Italia, che ora per andare ai Mondiali in Qatar dovrà vedersela con la Macedonia del Nord e poi, forse, con una tra Portogallo e Turchia.
Quando Ciro Immobile è assente, vuoi per riposo vuoi per infortunio, ci vuole una punta. Quindi con Scamacca si lavora per renderlo prolifico, lo sta diventando. A Reggio Emilia potrà respirare e avere lo spazio che si stava meritando con il Genoa. Il Milan tracolla anche grazie a un super gol di questa punta, oltre al sigillo di Domenico Berardi, che il Diavolo ormai lo conosce bene. Al suo fianco c’era Giacomino Raspadori. Pensate se il tridente del futuro dell’Italia possa essere già quello a tinte neroverdi. In azzurro con Raspadori-Scamacca-Berardi. Straniante, indubbiamente, ma molto affascinante.