Variante Omicron resistente ai vaccini? Servono due settimane per capire se e fino a che punto la nuova mutazione del coronavirus sia in grado di eludere il vaccino. Secondo Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Speranza “questa variante non ha una maggiore gravità. L’altra cosa molto positiva che mi è arrivata da Israele è che i test attualmente disponibili continuano a diagnosticarla”. Questo significa che anche i vaccini potrebbero continuare a funzionare.

Variante Omicron resistente ai vaccini? Il parere di Pregliasco

“Della variante Omicron bisogna pre-occuparsi, è giusto considerare questa come una variante di preoccupazione perché le caratteristiche genetiche ci dicono che ha subìto molte variazioni, in particolare sullo Spike”. Lo ha detto il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario IRCCS Galeazzi di Milano, intervenuto su Cusano Italia Tv (ch. 264 dtt). “La variante Omicron sembrerebbe più contagiosa, ma i casi finora presi in considerazione non sono gravi. Fosse confermato questo, vorrebbe dire che il virus sta evolvendo verso una migliore convivenza con l’ospite. Per sapere se sia resistente ai vaccini ci vorrà una settimana perché non sono sufficienti gli studi al computer. Ci vogliono studi di laboratorio e questi ci diranno quanto e se potrà esserci una perdita di capacità protettiva dei vaccini. Ma in ogni caso non credo ci sarà un azzeramento della protezione, quindi il messaggio da dare è quello di vaccinarsi e di fare la dose booster”.

La virologa Maria Rita Gismondo

“Noi oggi non sappiamo assolutamente nulla di questa variante se non la sua fotografia genica” -ha affermato Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. “Sappiamo che c’è un certo numero di mutazioni sulla Spike, ma non sappiamo né se sia più contagiosa né se dia una malattia più grave -ha proseguito Gismondo su Cusano Italia Tv-. Una piccola nota positiva è che il paziente zero italiano e la sua famiglia, che sono tutti vaccinati con doppia dose, hanno tutti sintomi lievi. Questi dati ci fanno ben sperare che i vaccini attuali possano non essere influenzati da questa variante. Però bisogna andare avanti con gli studi su questa varianti, dopodiché potremo dare dei dati. Attenzione sì, ma allarmismi e panico sono totalmente infondati”.