I presagi non erano stati confortanti. Il forfait di Matteo Berrettini, arrivato proprio durante le ATP Finals di Torino, aveva privato l’Italia di Coppa Davis del giocatore dal ranking più alto dell’intera sfida. Il campo ha invece spazzato via ogni dubbio confermando semmai di quanta buona salute goda oggi il tennis maschile italiano: due top10, quattro top40 nel ranking ATP e prospettive verdi come non mai. Il primo posto nel girone ci proietta ora ai quarti consapevoli di poter recitare un ruolo da protagonista nel torneo.

Il 2-0 dell’Italia contro gli Stati Uniti detentori del numero di Davis vinte

L’esordio contro gli USA era quello a cui tutti guardavamo con maggiore curiosità. Lorenzo Sonego, chiamato in squadra per sostituire Berrettini, si è rivelato ottimo giocatore nonché “animale da Davis” – come lo ha ribattezzato Paolo Bertolucci su twitter. Vuoi perché impegnato sui campi di casa, quel PalaAlpitur incollato allo stadio Olimpico dove lui bambino eccelleva tra i giovani del Torino; vuoi perché la competizione si fonda su equilibri e dinamiche diverse da quelle che sono solite alimentare il circuito stagionale. Sonego aveva di fronte l’americano Tiafoe ed è riuscito a sbarazzarsene in due set lasciano al compagno Jannick Sinner la palla del match point nel singolare che lo avrebbe visto opposto a John Isner.

Per la cronaca: Isner è giocatore da più di 13.000 ace in carriera. Numeri che corrispondono a un’assicurazione quando si trova alla battuta. Ebbene, Sinner non solo è riuscito a batterlo in due set, ma lo ha fatto lasciando lui la miseria di due game complessivi (6-2, 6-0) per quello che è il peggior risultato mai ottenuto dall’americano in carriera. Con le vittorie nei due singolari, inutile è stato il doppio giocato e perso da Fognini e Bolelli. Una specialità sulla quale si era già iniziato a riflettere in vista della sfida del giorno dopo contro la Colombia.

Con la Colombia il risultato non cambia

Anche qui però il copione non è mutato granché. Sonego, ancora una volta primo dei nostri a scendere in campo, ha faticato tre set prima di piegare la resistenza di Nicolas Mejia (6-7, 6-4, 6-2) affidando al top10 Sinner la palla del match contro il modesto Daniel Galan Riveros. L’azzurro ha preso le misure nel primo set (7-5) per poi dilagare nel secondo (6-0). Siamo ai quarti, domani scopriremo contro chi. Il nostro biglietto da visita fa ben sperare.