Green pass alberghi. Con il nuovo decreto covid, in vista del periodo delle feste natalizie, arriva anche una stretta sugli alberghi. Se fino ad oggi per soggiornare in un hotel non era necessario esibire il Green Pass, a partire dal 6 dicembre le regole cambieranno e anche per andare in albergo bisognerà esibire il certificato verde. Non si tratterà però del super green pass, ma di quello attualmente in vigore, ottenibile cioè anche con il tampone.
Green pass alberghi
“Il super green pass non vale per gli alberghi, per gli alberghi c’è il green pass base, quello che è in vigore anche oggi, quindi possono entrare negli alberghi i vaccinati, i guariti e chi ha un tampone negativo”. Lo ha spiegato Giuseppe Roscioli, vicepresidente vicario di Federalberghi, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. “Ci sono ancora specifiche che devono essere chiarite, ma al momento sembra che le regole saranno uguali anche in zona gialla e arancione -ha aggiunto Roscioli-.
Rischio blocco prenotazioni
“Noi -ha spiegato Roscioli- per 1 anno e 8 mesi siamo andati avanti senza green pass, un anno fa non c’erano i vaccinati e gli alberghi non avevano nessun tipo di restrizione, adesso in una situazione molto più tranquilla dal punto di vista dei contagi mettere il green pass per turisti italiani e stranieri mi sembra un’azione che il governo mette in atto per convincere tutti a vaccinarsi più che per una questione sanitaria. Anche perché negli alberghi non ci sono mai stati cluster. Fare adesso questa comunicazione quando la gente ha già prenotato per le vacanze di Natale penso che crei confusione. Metà mondo che si è vaccinato con vaccini cinesi e russi l’Italia non lo riconosce. Le prenotazioni ora stanno andando male, si è bloccato il meccanismo. Il governo sta facendo una comunicazione un po’ terroristica, tutti a casa tutti fermi, ma se andiamo a confrontare i dati con quelli dell’anno scorso stiamo molto meglio”.
Le perplessità di Confindustria Alberghi
Secondo Confindustria Alberghi il problema è che nel caso di famiglie con figli, i genitori potrebbero non fare in tempo a vaccinare i ragazzi e quindi si vedrebbero costretti a sottoporli a un tampone ogni 2 giorni per poter restare in albergo.