Liverpool simbolo del Calcio d’Inghilterra: altra pasta, altra applicazione dei singoli dirigenti e tecnici

Lo United è aggrappato solo a Cristiano Ronaldo: non potrà mai, bastare. Il Chelsea, poi, è l’avversario più scorbutico, da andare a trovare

Il Liverpool ha dimostrato in Europa di quale pasta sia fatto. Non si vincono a caso, 6 Coppe dei Campioni d’Europa, nel Calcio che conta. E anche se hanno massacrato l’antico significato del più importante torneo del Vecchio Continente, a vincere sono quasi sempre i più capaci di esprimere il concetto di squadra. Vincere 2-0 con il Porto senza avere elementi di assoluto valore è stato un altro grandissimo segnale, per gli avversari del grintoso Jurgen Klopp. Cosa avrà, da opporgli, il modesto Southampton?

Il Manchester City ha acquisito credibilità, nel vincere il raggruppamento che lo vedeva inserito con il Paris Saint Germain, ripreso e rimontato. Ma ora De Bruyne deve confermarci di essere a pieni giri di motore muscolare, di condizione, come altri grandi interpreti, dell’undici di Pep Guardiola. Il West Ham in trasferta storicamente non è mai stato un collettivo capace di fare stragi di numeri. Tutt’altro. Però quest’anno qualche miglioramento si è visto, almeno nella prima ora di gioco.

L’Arsenal torna davanti al suo pubblico a Londra cercando di dimenticare le quattro scoppole prese e incassate a Liverpool da una squadra pure rimaneggiata. E proverà a sfogare le sue frustrazioni di mancata frequentazione delle posizioni che contano contro il povero Newcastle. Ma è il gioco, che preoccupa, in casa dei Gunners.

Punti interessanti in palio nell’altra parte della città-capitale. Arriva in casa del Crystal Palace la classica realtà che rappresenta il Calcio d’Inghilterra nella sua più profonda maniera. Fa i punti fuori e li sciupa, di tanto in tanto, a Birmingham.

Norwich-Wolverhampton è utile solo se si riescono a produrre punti e a smuovere la classifica. Perché fino a ora sono state discretamente improduttive. Vale lo stesso discorso per il discontinuo Leeds, impegnato sul campo del Brighton. Una realtà che è partita bene forse oltre le aspettative più rosee fatte in estate dai suoi sostenitori.

Chi avrebbe detto, per esempio, che tra Brentford, matricola, ed Everton, l’altra metà del cielo, di Liverpool, ad avere più da perdere, sarebbe stato il club dei blues? Eppure sembrerebbe così. Il Calcio, per chi ha frequentato campi lontani dai riflettori per tanti anni, è uno stimolo maggiore, una volta entrati dalla porta principale.

Differente, il discorso per il Tottenham, uscito malconcio da alcuni presunti confronti diretti, e dalle vicende d’Europa, negli ultimi due anni. L’impegno sul rettangolo del Burnley dovrà dirci, una volta per tutte, cosa vuol fare, questa squadra, da grande. Dopo aver dilapidato le fortune di essere gestita da allenatori di una certa sagacia tattica e conoscenza del gioco del Calcio.

Se Leicester-Watford è di grande interesse perché in Coppa Uefa i compagni di squadra di Vardy hanno espresso un buon Calcio, nel 3-1 al Legia Varsavia, cosa dire del football che si accorge, ripetutamente, del valore di Claudio Ranieri? L’ex tifoso del Dodicesimo Giallorosso, grande gruppo storico di tifosi della Roma di Largo Preneste e dintorni, già difensore di Catanzaro e Roma, ha mostrato che il timoniere conta. Eccome.

Il programma sarà chiuso dalla grande incognita Manchester United, aggrappata quasi solo a Cristiano Ronaldo. Troppo poco, in un torneo fatto di parecchie realtà ambiziose. In Europa nemmeno a parlarne. E il Chelsea, di questi tempi, è il cliente più difficile, da andare a visitare. Il Calcio, in Inghilterra, è una cosa seria. Altro che la modestia del nostro. Per mentalità e applicazione di dirigenti e tecnici. Altra pasta.

In questa ottica i tecnici stranieri, è vero, sono aumentati. Ma il Liverpool che pesca Klopp e se lo coccola gli ha saputo costruire una squadra capace di arrivare fino ad almeno 15 giocatori, capaci di essere titolari. Il City aspetta la consacrazione di Guardiola, che sa essere paziente. In comune Liverpool e Manchester City hanno dalla loro la saggezza e la pazienza delle guide tecniche, oltre a una profonda credibilità economica. Sennò non prendi Salah, Alisson, Mané, Firmino, da una parte. E tutto il resto dei celesti del City, dall’altra. Giocatori di raffinata tecnica. Ma anche allenatori stile Ferguson. Capaci di restare sul trono per anni. Le vittorie, quelle, sono solo una conseguenza. Pep lo sa bene. E anche chi al Dortmund ha saputo pazientare, prima di essere un vincente.

Nella fotografia Claudio Ranieri, romano e romanista, già giocatore giallorosso e del Catanzaro, ruolo difensore.

Il Watford ha scommesso sull’usato sicuro, sulla saggezza del tecnico che portò al trionfo assoluto il Leicester.