Non termina la battaglia di Mario, il 43enne tetraplegico che qualche giorno fa ha ottenuto dal Tribunale l’Ancona il via libera per il suicidio assistito. Dopo più di un anno di battaglie legali è arrivata lo scorso 23 novembre la prima “vittoria” dell’uomo residente in un piccolo paese delle Marche. La battaglia, però, non è vinta visto che diversi ostacoli tecnici e burocratici stanno fermando Mario.
Il 43enne, come riporta la Dire, ha diffidato di nuovo l’Asur Marche perché faccia “come previsto dal Tribunale di Ancona in tempi brevissimi le dovute verifiche sulla modalità, la metodica e il farmaco idonei a garantire la morte più rapida, indolore e dignitosa possibile”.
Suicidio assistito, per l’associazione Coscioni esistono già i requisiti
Lo scrive in una nota l’associazione Coscioni, spiegando che la nuova diffida arriva “a seguito del parere del Comitato Etico dei giorni scorsi, che aveva confermato la sussistenza dei quattro requisiti previsti dalla Corte, ma allo stesso tempo non aveva potuto esprimersi in merito alla metodica, il farmaco e le modalità di esecuzione, in assenza della Relazione di verifica effettuata dai medici nominati dall’azienda sanitaria regionale delle Marche”.
Per l’associazione si tratta di “ritardi ingiustificati e ostruzionistici rispetto al diritto di Mario alla verifica di tutte le condizioni necessarie per l’accesso alla morte volontaria medicalmente assistita”. Da qui la decisione della ulteriore diffida “per mettere in mora l’Asur Marche affinché proceda alla verifica del farmaco idoneo e le relative modalità di esecuzione”.
L’Associazione Luca Coscioni, che segue Mario dall’inizio della sua battaglia legale, è convinta che “si configurino ormai precise responsabilità per l’omissione dell’intera esecuzione dell’ordine del Tribunale di Ancona. Omissione che determina un danno grave e irreparabile al signor Mario la cui situazione di salute e sofferenza in 15 mesi è aumentata”. Nel frattempo si attende che il Parlamento italiano trovi il coraggio di legiferare, in un senso o in un altro, su questa delicata materia.