La nuova fase dell’emergenza pandemica ha acuito nuovamente i limiti della medicina generale, già messa a dura prova dall’inizio della pandemia. L’influenza stagionale, le patologie croniche, le campagne vaccinali sono impegni che richiedono un grande sforzo ai medici di famiglia. Per questo dal 38° Congresso della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – SIMG in corso a Firenze parte l’appello per nuova organizzazione della medicina del territorio.
“Una revisione organizzativa del sistema sanitario e in particolare delle cure territoriali è indispensabile – sottolinea il Prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG – Dobbiamo definire le priorità nell’allocazione delle risorse del PNRR, che resta comunque un piano straordinario Devono essere delineati gli investimenti necessari, utili alle trasformazioni radicali dei modelli organizzativi della medicina territoriale. È necessaria una riflessione ampia che riguardi tutte le componenti delle medicina, ma anche la società civile”.
Medicina generale e pandemia, i punti proposti dalla SIMG
La posizione della SIMG si articola in tre elementi che fanno parte di un discorso unico, visto che i problemi vanno affrontati contestualmente e non a compartimenti stagni. “Anzitutto, devono essere definiti al dettaglio i compiti della Medicina Generale, alla luce soprattutto di un percorso di formazione adeguato – aggiunge Ovidio Brignoli, Vice Presidente della SIMG – Si deve strutturare una specializzazione vera e propria, che porti al superamento dell’attuale Diploma del corso di medicina generale e, come avviene per i medici specializzandi, anche i MMG in formazione devono poter accedere a un percorso di formazione e lavoro, senza essere relegati a un ruolo di osservatori passivi, per poter essere subito pronti a esercitare la professione. In secondo luogo, la qualità della professione dipende dall’organizzazione e dagli strumenti: dobbiamo definire quale sia il modello di lavoro del medico di famiglia, quali siano i locali in cui deve operare, quali debbano essere gli standard di uno studio medico, senza dimenticare le novità provocate dalla pandemia, che ha reso di fatto inagibili studi troppo piccoli. Ci vogliono spazi, percorsi dedicati, aree di accoglienza, apparecchiature, diagnostica; lo studio del MMG deve diventare anche luogo di insegnamento. Ci sono varie soluzioni di riferimento che costituiscono le “ Best Practices “ in molte parti del Paese”.