L’esito del femminicidio di “Lella” arriva dopo 50 anni. I cantautori Edoardo De Angelis e Stelio Gicca-Palli che nel ’71 scrissero questa canzone controversa, oggi ci raccontano il finale in “Lella per sempre”. Un nuovo album, celebrativo della canzone, realizzato con la collaborazione di tanti artisti che testimoniano contro la violenza sulle donne. Il progetto a sostegno della Casa Internazionale delle Donne

Una canzone, divenuta simbolo della piaga del femminicidio

“Lella” era morta in una fredda giornata di dicembre, uccisa sulla spiaggia dal suo giovane amante. Erano lì per fare l’amore ma all’ultimo lei lo aveva rifiutato, intimandogli di tirarle su “la lampo del vestito”. L’uomo invasato di rabbia aveva ucciso Lella con le proprie mani, seppellendola sotto la sabbia. Il testo della canzone duro e spietato racconta di un uomo incapace di pentirsi, senza ombra di rimorso. Ma all’epoca non era stata scritta per denunciare la tragica situazione della violenza sulle donne. Come racconta il cantautore Edoardo De Angelis ai microfoni di Radio Cusano Campus.

“Stelio Gicca Palli ed io non avevamo intenzione di scrivere di un femminicidio, che all’epoca non si sarebbe neanche chiamato così. Volevamo semplicemente raccontare una storia. Cruda, popolare, una storia ispirata alle letture di Gadda e Pasolini, ai loro personaggi, alle periferie romane. Lella è una storia forte, di periferia, caratterizzata dalla violenza improvvisa e dall’assenza di un pentimento. La canzone oggi viene utilizzata per ricordare una giornata così importante, contro la violenza sulle donne. Dovrebbe fornire una memoria per tutti glia altri giorni dell’anno. Suscitare un sentimento costante di attenzione da parte di tutti nei confronti di una piaga sociale che continua a dilagare in maniera impressionante. Allora non avevamo la consapevolezza di andfare a trattare il nodo di una piaga sociale.” Cosi De Angelis nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

“Lella 50”, cosa accadde dopo

I cinquant’anni della canzone Lella vengono celebrati in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, con la pubblicazione di “Lella per sempre”. L’ album che contiene nelle sue tracce tante variazioni del brano, declinato, riarrangiato, riscritto e risuonato vede  la collaborazione di cantautori, musicisti, attori. Nel disco, oltre alla canzone originale reinterpretata da Edoardo De Angelis con un arrangiamento inedito, una nuova versione della composizione, con il tributo corale delle voci di Luca Barbarossa, Sergio Cammariere, Simone Cristicchi, Tiziana Tosca Donati, Mimmo Locasciulli, Neri Marcorè, Antonella Ruggiero, Ilaria Spada.

E ancora, “Lella50” con un testo rinnovato scritto da Vincenzo Donnamaria che “racconta” quello che è successo nei cinquant’anni successivi alla confessione dell’omicidio, esternando il vero pentimento dell’assassino. L’uomo ha passato oltre 40 anni in carcere, si è pentito e riconosce che grazie al tradimento dell’amico, che lo ha evidentemente denunciato, egli è ancora vivo. A chi ascolta solo un’intuizione, mai esplicitata nella canzone: che l’unico modo per liberarsi dall’efferato delitto di Lella, sarebbe stato con un suicidio.

Tra i brani nell’album anche “Lella… e poi”, rivisitazione in chiave rap di Tommaso Piotta Zanello, Fake blond Liza, una murder ballad in puro stile americano, ambientata negli ambienti sottoproletari e criminogeni newyorkesi, eseguita da Giccapalli e Alex Pitoni.

Intellettuali a servizio delle donne

“L’album Lella per sempre” contempla tra le tracce  alcuni importanti estratti letterari interpretati da nomi come Alessandro Benvenuti, Claudio Gioè, Alessandro Haber, Dacia Maraini, Alessandro Sena.

Oltre a sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne, il progetto Lella per sempre ha uno scopo benefico e solidaristico: i proventi netti della vendita dell’album, disponibile in digitale, CD e vinile, saranno devoluti alla Casa Internazionale delle Donne per sostenere i progetti dell’associazione.