Che cos’è l’ofidiofobia? Si tratta della paura intensa e irrazionale dei serpenti, ma spesso coinvolge più in generale tutti gli animali che strisciano, e può essere innescata da cause diverse. Può essere dovuta a esperienze traumatiche o da informazioni apprese, o addirittura dalla simbologia associata al serpente.
Ofidiofobia che cos’è: etimologia
Ofidiofobia deriva dal greco ophis “serpente” e phobia “paura” ed è la paura dei serpenti. C’è chi ne è appassionato e chi, invece, ne ha un terribile timore, ma una cosa è certa: il serpente è un animale che difficilmente lascia indifferente chi lo guarda. Scopriamo i sintomi dell’ofidiofobia, le cause e i possibili trattamenti terapeutici.
Le cause dell’ofidiofobia
Anche se è difficile riuscire ad individuare tra tutte le cause quella che, nello specifico, ha determinato lo sviluppo della fobia in un soggetto, ci sono alcuni fattori che potrebbero causare l’insorgere di tale disturbo.
Come superare la paura dei serpenti
Si giunge ad una diagnosi di Ofidiofobia quando, in caso di esposizione, la paura causa un attacco di panico e la persona riconosce che tale reazione è eccessiva rispetto alla minaccia reale.
Le paure comuni, dovute all’aspetto dei serpenti, al veleno o al pericolo che possono rappresentare, si possono superare attraverso una maggiore conoscenza personale sull’animale. Tuttavia, quando ci si trova a soffrire di una vera e propria fobia è importante rivolgersi ad uno specialista.
Le terapie per superare l’ofidiofobia:
Il trattamento più efficace per superare l’Ofidiofobia è la terapia dell’esposizione o di desensibilizzazione sistematica. Dopo che il paziente ha imparato le tecniche di rilassamento per gestire gli effetti dell’ansia, si procede con la graduale esposizione allo stimolo fobico. In questo caso il serpente, in un ambiente sicuro e controllato.
Dopo aver fatto vedere al paziente foto e video di serpenti e avergli fatto toccare serpenti di gomma, lo si espone in presenza di un vero esemplare. Il tutto deve avvenire per fasi: prima attraverso una teca di vetro, poi senza, al fine di favorire l’interazione con lo stesso fino ad arrivare ad accarezzarlo.
Valida è anche la terapia cognitivo-comportamentale. Con l’aiuto di uno psicologo il paziente prende coscienza della causa della propria paura e impara a gestire l’ansia. In combinazione con questi trattamenti possono essere utilizzate la realtà virtuale, l’ipnosi e nei casi più gravi possono essere somministrati ansiolitici.