La presidente di Ania Maria Bianca Farina all’ Insurance Summit ha chiesto di colmare al più presto il gap di protezione per il rischio climatico, con l’obbligo si un’assicurazione casa.
«Una nostra priorità è quella di allineare la legislazione italiana a quella di gran parte degli altri Paesi europei. Dotarci finalmente di uno schema assicurativo obbligatorio pubblico-privato contro le catastrofi naturali.” Il fine è stimolare la protezione sostenibile dei nostri cittadini e assicurare una omogeneità di garanzie fra i Paesi europei. L’idea è di inserire in Manovra l’obbligo di un’assicurazione casa per i danni da clima.
Italia indietro sulla copertura del rischio climtico
Le assicurazioni italiane sono indietro nella copertura dei rischi legati al clima e anche negli investimenti. Per colmare il divario chiedono però che le polizze legate ai disastri ambientali diventino obbligatorie. L’Italia dovrebbe dotarsi di un modello di gestione delle catastrofi e che l’industria beneficiare di alcune agevolazioni.
“Le gravissime inondazioni di questa estate, l’uragano Ida e gli incendi negli Stati Uniti – ha spiegato la presidente dell’Ania – ci ricordano che è sempre più urgente rafforzare la resilienza delle imprese e delle famiglie attraverso una maggiore diffusione di strumenti di mitigazione. E di prevenzione e trasferimento del rischio. È ormai evidente che è in atto da diversi decenni un trend all’aumento della frequenza e dell’intensità delle calamità naturali. Crescono in misura esponenziale i danni provocati dalle catastrofi, sia nei Paesi avanzati sia in quelli in via di sviluppo”.
Consumatori contrari all’obbligo dell’assicurazione casa
Le proposte avanzate da Ania preoccupano i cittadini. Il timore è di trovarsi a sostenere con questa misura il costo dei danni climatici e della protezione del territorio. Netta contrarietà di Consumerismo No Profit. “Si tratta di una misura vergognosa che arricchirebbe le casse delle compagnie di assicurazioni senza difendere realmente i cittadini dai danni climatici – spiega il presidente di Consumerismo No Profit, Luigi Gabriele – Non è possibile obbligare i cittadini a stipulare polizze contro i cambiamenti climatici, anche e soprattutto in considerazione che la cura del territorio e gli interventi contro il dissesto idrogeologico sono a carico dello Stato, che deve garantire la sicurezza delle abitazioni private”.
“Un simile obbligo scaricherebbe sui consumatori le responsabilità dei danni derivanti dal clima. Rappresenterebbe l’ennesimo balzello in capo ai proprietari di case. Tra le altre cose, aprirebbe la strada a speculazioni da parte delle imprese assicurative. A fronte di un obbligo per gli utenti, infatti, vi sarebbe la totale libertà per le compagnie di praticare le tariffe che preferiscono, con una evidente disparità tra cittadini e assicurazioni” – conclude Gabriele.