Europa penultima chiamata: risponderà, il Barcellona, contro il Benfica?
Vittoriosa nel derby cittadino con l’Espanyol, quale squadra blaugrana vedremo, alla prima continentale di Xavi da allenatore? E quale Bayern (già qualificato)?
La grande Europa che conta torna di attualità per la quinta giornata delle sei previste dal calendario della prima fase. Quale Bayern troveremo, a Kiev, dopo la scure che si è abbattuta su parecchi giocatori, per la mancata vaccinazione e la assenza di prevenzione nei confronti del Covid 19?
La squadra bavarese ha già staccato il visto, per distacco, e il dubbio persiste tra il Barcellona e il Benfica, separate dalla minima distanza. Sappiamo che la vittoria nel derby cittadino con i “Pappagalli” dell’Espanyol ha portato tre punti e morale. Xavi sa bene quanto sia necessario, e lungo, il lavoro, su ogni minimo appartenente al club blaugrana, lui che ne è stato una bella porzione nei migliori anni, degli ultimi 20.
Al Camp Nou, teoricamente, i catalani avrebbero la possibilità di pareggiare contro i lusitani, conservando 2 punticini di vantaggio in vista dell’ultima partita dei raggruppamenti. Ma lo spessore è diverso e il Benfica non è quello delle ultime due stagioni.
La Juventus che arranca nel rincorrere in Serie A e passa all’inglese allo stadio Olimpico di Roma, avrà proprio una britannica, di fronte. Ma è già forte dell’avvenuto passaggio agli ottavi di finale, visti i 12 punti in carniere. Semmai è il Chelsea, che dovrebbe fare il minimo sindacale, per evitare i residui dubbi aritmetici. Di un girone assai squilibrato. Nel quale Malmoe e Zenit San Pietroburgo si giocano almeno la seconda porticina dell’antica Europa, rispetto a una Conference Cup che somiglia a un torneo di dopolavoristi, con tutto il rispetto. Comprendiamo bene la UEFA che debba conservare i consensi. Ma c’è modo e modo…
Il Girone G è il più complesso di tutti perché dai 7 del Salisburgo ai 5 del Lilla fino a 3 del Siviglia l’incertezza regna sovrana. I francesi proveranno a interrompere il volo di una crescente realtà della determinazione e del talento dei singoli quale sembrerebbe la compagine austriaca. Che da anni va bene anche nella Serie A nazionale, e cerca il pass per andare quanto più possibile avanti, con i suoi calciatori tutto muscoli e corsa a palla avanti.
E che dire del Wolfsburg ospite in terra iberica, con il Siviglia ultimo a 3 misere lunghezze? Laddove il Siviglia è stato per tre volte trionfatore della versione “moderna” della Coppa Uefa, se vuole sperare, deve solo vincere, e senza pensare all’esito dell’altro campo. Poi l’ultimo turno si giocherebbe le sue opportunità. Sennò si accomoda al di fuori dei giochi d’Europea e così sia.
Villareal e Manchester United hanno 7 punti. Con un distinguo. I 4 ceffoni rimediati nella Premier League dal Watford di Claudio Ranieri hanno fatto rumore, con tanto di cambio di titolare della panchina. Fatto sta che devono fare attenzione all’Atalanta, che per sognare e continuare a farlo, va a caccia in terra svizzera della intera posta in palio. Saranno d’accordo i modesti calciatori dello Young Boys? O avranno la freschezza di giocarsela a viso aperto e rilanciare quei 3 punti nella graduatoria?
In Serie A i neroazzurri orobici sono stati bravi al punto da rimontare lo svantaggio con lo Spezia. Ma la conquista di posizioni in Europa è un’altra cosa. Ci vogliono tante cose. Tutte assieme.