Vaccinazione Covid19: non c’è paura più grande di quella di una bambina che fissa il luccichio di un ago ipodermico. E non c’è miglior rimedio alla paura paragonabile ad Ollie, un cane da terapia di 6 anni che sta aiutando i bambini del Rady Children’s Hospital di San Diego a superare l’ansia associata alla vaccinazione.

Pet Therapy contro la paura degli aghi per la vaccinazione anti Covid19

Ollie e altri 14 cani del programma PetSmart Paws for Hope Canine Therapy hanno aiutato i bambini dai 5 agli 11 anni da quando è stata approvata la vaccinazione anti Covid19 anche per loro. Negli Stati Uniti, gli adulti che aderiscono a teorie cospirative stanno resistendo alla campagna vaccinale mentre i bambini hanno solo paura che la puntura faccia male.

Paura del vaccinazione anti Covid19: il lavoro di Ollie e degli altri cani in ospedale

“Ho appena visto quanti bambini erano così spaventati. Volevano il vaccino ma entrando dalla porta e pensando all’ago cominciano a piangere. Allora interviene Ollie che si siede accanto a loro tranquillizzandoli tanto che non hanno più bisogno di essere tenuti in braccio. Erano distratti dalla morbidezza di Ollie”, ha detto la proprietaria del cane, Kristin Gist, 75 anni, una volontaria di terapia canina ed ex direttrice dei programmi ospedalieri.

Per i bambini che affrontano l’ago in premio una foto con Ollie

“Ollie li ha calmati quando stavano aspettando la puntura e durante la vaccinazione sapevano che una volta fatto, mostrandomi il cerotto avrebbero avuto in cambio una foto di Ollie” ha raccontato ancora la Gist.  In una recente visita della Reuters al centro vaccini del Rady Children’s Hospital, l’attesa di un vaccino ha fatto piangere una bambina di 9 anni, ma poi Ollie è entrata e si è seduta ai suoi piedi. La madre della bambina poi le ha scattato una foto con il cane e il trauma è passato rapidamente.

Cani in corsia: i benefici della pet therapy in ospedale

Prima del vaccino, i cani avevano già un lavoro che rallegrava i pazienti ricoverati nell’ospedale pediatrico, molti dei quali combattevano contro il cancro o altre malattie insidiose che possono indebolire il morale dei pazienti, dei loro genitori e del personale ospedaliero. Quando le restrizioni COVID hanno colpito all’inizio dello scorso anno, circa 20.000 visite canine annuali si sono fermate. Hanno ricominciato circa tre mesi fa.

Bambini annoiati senza cani in corsia

“Non c’era niente. Era silenzioso. I bambini erano annoiati”, ha detto Carlos Delgado, un portavoce dell’ospedale. “Quindi grazie a Dio siamo stati in grado di iniziare a riportare il programma con i cani tra le corsie. Anche una visita di tre minuti con un cane fa la differenza per la giornata”.