Per fermare la corsa al rialzo del prezzo del petrolio l’amministrazione Biden ha chiesto ad alcuni dei maggiori consumatori di greggio al mondo – tra cui Cina, Giappone e India – di prendere in considerazione la possibilità di mettere sul mercato le proprie riserve. L’idea è quella di organizzarsi in uno sforzo coordinato per abbassare i prezzi globali dell’energia.
Prezzo del petrolio: i motivi della richiesta di Biden
L’insolita richiesta giunge mentre il presidente Joe Biden tenta di respingere la pressione politica legata al rialzo del prezzo del petrolio e di altri costi per i consumatori. Il rimbalzo nella attività economiche dai minimi cui si era giunti durante la prima fase della pandemia ha portato ad un aumento della richiesta di materie prime e dunque ad un aumento del prezzo del barile.
La mossa del presidente riflette anche la frustrazione statunitense nei confronti dei membri dell’Opec+, che hanno lasciato cadere le ripetute richieste di Washington di accelerare gli incrementi alla produzione.
Petrolio: la situazione in Asia e la scelta della Cina
In Asia, dove la Cina ha già detto che sta lavorando per mettere a disposizione greggio, il prezzo del petrolio ha esteso le perdite innescate dalla richiesta Usa, dopo essersi fermati nei giorni scorsi un po’ al di sotto dei massimi di sette anni toccati a inizio ottobre. Il Giappone sta valutando la decisione senza precedenti di rilasciare riserve statali di petrolio in seguito alla richiesta di Washington secondo quanto riferito alla Reuters da tre diverse fonti governative.
Il Giappone rilascerà parte delle sue scorte per fermare la corsa del prezzo del petrolio?
Il diritto giapponese consente il rilascio delle riserve di petrolio nel caso di una carenza dovuta a disastri naturali, ma non fa menzione della possibilità di procedere in tal senso per contrastare l’aumento dei prezzi. “Non abbiamo altra scelta se non quella di inventarci qualcosa” in seguito alla richiesta degli Stati Uniti, ha detto una delle fonti alla Reuters.
Rilascio scorte giapponesi: i precedenti delle aziende petrolifere
Il Giappone non ha mai rilasciato scorte dalle riserve di Stato mentre le aziende petrolifere lo hanno fatto nel corso della Guerra del Golfo del 1991 e in seguito al terremoto e agli Tsunami del 2011. Hirokazu Matsuno, segretario capo di Gabinetto, ha detto che non è stata presa ancora alcuna decisione. Il premier Fumio Kishida sabato scorso ha dichiarato che il governo starebbe valutando le possibilità legali.