Dune è stato uno dei blockbuster dell’autunno 2021. Il film di Denis Villeneuve ha avuto il merito di riportare il pubblico in massa nelle sale cinematografiche del mondo, contribuendo a ridimensionare le paure legate ai quasi due anni di pandemia.

In vista degli Oscar, nei quali Dune si appresta a giocare un ruolo da protagonista, iniziano a emergere alcuni aneddoti riguardanti il lungo e meticoloso processo di lavorazione del film.

Lo scenografo di Dune: “I set erano costruiti in tessuto, come a teatro”

Dune
Una scena dal film “Dune”.

Dopo le dichiarazioni del montatore, che ha ammesso come il lockdown abbia favorito la ricerca della perfezione nello sviluppo della storia, è ora la volta dello scenografo Patrice Vermette raccontare i dettagli del suo lavoro sul set. Intervistato da SlashFilm, Vermette ha evidenziato in particolare l’assenza di green screen sui set costruiti per il film, in favore di stoffa e altri tessuti, utilizzati per simulare i reali sfondi e oggetti di scena.
Si tratta di un approccio totalmente innovativo rispetto alle comuni pratiche hollywoodiane, ma molto più pratico e realistico per Vermette, che lo paragona al lavoro che viene fatto in teatro.
“Questa tecnica – spiega – indica più precisamente da dove arriva la luce e come colpirà gli oggetti di scena, rendendo più facile il lavoro dei tecnici degli effetti speciali che dovranno sostituire i finti set in tessuto con le loro controparti digitali”.

Creare un mondo che sia più realistico

Secondo lo scenografo, i vantaggi non sarebbero solamente per i tecnici ma anche per il cast.
“Quelle scenografie sono presenti intorno agli attori, contrariamente a quanto accade con il green screen. Questo ha anche delle limitazioni, ad esempio relative allo spazio più ridotto – racconta Vermette – ma in quel caso potevamo spostare un muro per ricavare più spazio e i vantaggi erano comunque notevoli. Su un set costruito in questo modo – conclude – la luce non è contaminata dai classici riflessi verdi del green screen, e questo contribuisce a rendere quel mondo più realistico anche per il cast”.

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