L’ecomafia non conosce lockdown: nel 2020, anno della pandemia di covid-19, in Italia sono stati 34.867 i reati ambientali accertati (+0,6% rispetto al 2019), con una media di oltre 95 reati al giorno, 4 ogni ora.
Lo denuncia il nuovo rapporto ecomafia 2021, realizzato da Legambiente.
In aumento le persone denunciate (33.620, +12%), le ordinanze di custodia cautelare eseguite (329, +14,2%), i sequestri effettuati (11.427, +25,4%), mentre scende il numero complessivo dei controlli, da 1.694.093 a 1.415.907 (-17% rispetto al 2019).
L’incidenza dei reati ambientali in alcune regioni
Rimane sempre alta l’incidenza dei reati ambientali accertati nelle quattro regioni: Sicilia, Campania, Puglia e Calabria che incidono del 46,6% del totale nazionale.
Nella classifica regionale, infatti, al primo posto per reati ambientali troviamo la Campania, seguita da Sicilia e poi dalla Puglia.
Al quarto posto, però, quest’anno sale il Lazio con un incremento del 14,5% sul 2019, superando così la Calabria che invece si colloca al quinto posto della classifica nazionale con 2.826 reati.
Nel Rapporto, inoltre, emerge chela Calabria possiede il triste primato per le interdittive antimafia con ben 194 provvedimenti. Seguita da Campania (100), Sicilia (97) e Puglia (93).
Quasi un reato ambientale su 4 è contro la fauna: il 23,5%
L’anno 2020 per l’Italia è stato particolarmente pesante per la fauna, con 8.193 illeciti contro gli animali, appunto poco meno di uno ogni ora. Da soli, i reati contro la fauna rappresentano il 23,5% del totale dei reati ambientali, con 6.792 persone denunciate, oltre 18 al giorno, 5.327 sequestri effettuati e 33 arresti.
Le parole di Stefano Ciafani (Presidente nazionale di Legambiente)
“Non si deve assolutamente abbassare la guardia contro i ladri di futuro – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – a maggior ragione in un momento storico in cui dovremo spendere ingenti risorse pubbliche previste dal Pnrr”.