I lavoratori dell’ex Embraco di Riva di Chieri, in provincia di Torino, hanno consegnato al prefetto Raffaele Ruberto una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In questa missiva chiedono aiuto al Capo dello Stato.

La lettera al Capo dello Stato

“Siamo 391 famiglie, sempre più disperate, da anni sopravviviamo con le poche risorse della cassa integrazione, molti hanno dovuto fare sacrificio impensabili come quello di vendere la propria abitazione, e in tanti dobbiamo ringraziare gli aiuti materiali forniti da Caritas e altre organizzazioni che si occupano di sostegno alla povertà”, si legge nel testo. Una missiva di due pagine, in cui si riassumono quattro anni di sofferenze e attese deluse, dopo tante promesse

I lavoratori ex Embraco consegnano la missiva al Prefetto di Torino

Qualche giorno fa, in occasione di una visita del Capo dello Stato a Torino, gli operai dell’ex Embraco hanno cercato di incontrarlo per parlargli a cuore aperto. Non sono riusciti ad avere un confronto diretto ma hanno trovato la disponibilità del Prefetto di Torino che ha ringraziato gli operai per la fiducia: “Vi assicuro che questa lettera che mi date – ha affermato Ruberto – la consegnerò subito e di persona al Presidente”.

La tenda del lavoro

I quasi 400 operai dell’ex Embraco hanno montato una tenda da sei mesi a piazza Castello, davanti la sede della Regione Piemonte, la tenda del lavoro, simbolo di una lotta che dura da tanto tempo: “Troppo tempo – aggiunge Luca Ugliola, uno dei dipendenti più battaglieri, ai microfoni di Radio Cusano campus, nella trasmissione “Cosa succede in città, condotta da Emanuela Valente – Ci stiamo battendo per un diritto sacrosanto, sancito dalla nostra Costituzione. Il lavoro”.

La voce dei lavoratori ex Embraco

“Una multinazionale non può cancellare i diritti dei cittadini in questa maniera, dopo aver sfruttato tutto quello che poteva. L’assenza dello Stato deve finire, si torni ad applicare quanto scrissero i nostri padri. E’ l’appello che abbiamo fatto a Mattarella messo nero su bianco”, ha spiegato Ugliola. Il 22 gennaio ci scade la cassa integrazione, la situazione è drammatica: non vogliamo ammortizzatori sociali, vogliamo lavorare”.

L’appello al ministro Giorgetti

I lavoratori dell’ex Embraco chiedono, ancora una volta, un incontro al Mise: “Il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ci aveva detto che ci avrebbe convocato al ministero ma poi non si è fatto più sentire. Chiediamo un incontro con il Governo”, ha affermato Ugliola.