Sono oltre 261mila i minori in carcere nel mondo.

Secondo i nuovi dati dell’organismo dell’Onu, oggi oltre 45.000 bambini sono stati rilasciati dalla detenzione e sono ritornati in sicurezza nelle loro famiglie o in alternative adeguate dall’inizio della pandemia da COVID-19.

In tutto il mondo invece si stima che 261.000 bambini che si trovano in conflitto con la legge siano tuttora in detenzione.

Il monito dell’UNICEF sui minori in carcere

“Ogni minorenne detenuto è la prova del fallimento del sistema”, ha dichiarato il direttore dell’UNICEF Henrietta Fore, secondo cui i minori detenuti, prima e dopo il processo, per motivi di immigrazione, in relazione a un conflitto armato o di sicurezza nazionale, o che vivono con la famiglia detenuta membri, sono spesso arrestati in spazi ristretti e sovraffollati.

Non hanno un accesso adeguato ai servizi di nutrizione, assistenza sanitaria e igiene e sono vulnerabili all’abbandono, all’abuso fisico e psicologico e alla violenza di genere.

A molti è negata la possibilità di consultare avvocati e assistenza familiare e non possono contestare la legalità della loro detenzione, ha sottolineato l’UNICEF.

Inoltre, il Covid-19 “ha colpito profondamente la giustizia minorile, chiudendo i tribunali e limitando l’accesso ai servizi sociali e giudiziari essenziali”.

L’UNICEF ha quindi esortato i governi ad ampliare l’assistenza legale gratuita e ad assicurare rappresentanza e servizi legali per tutti i bambini; dare priorità alla prevenzione e all’intervento precoce per evitare che i bambini commettano crimini; stabilire alternative adeguate alla detenzione; aumentare l’età legale per entrare in carcere e garantire giustizia ai bambini sopravvissuti a violenze sessuali, abusi e sfruttamento.