Il green pass ridotto di 3 mesi. Questa è l’idea valutata in queste ore dal Consiglio dei Ministri. Non solo, potrebbe scattare l’obbligo di terza dose per medici ed infermieri che avranno, probabilmente, trenta giorni per mettersi in regola.
Per ora, invece, non sembrano esserci sviluppi sul tema delle restrizioni per i non vaccinati. Negli ultimi giorni si era ipotizzato un lockdown in stile Austria, ovvero il divieto per chi non ha ricevuto la somministrazione del vaccino, di entrare in locali (bar, ristoranti, cinema ecc) con l’obbligo di poter uscire di casa solo per necessità.
Green Pass ridotto e nuove restrizioni, le reazioni della politica
In queste ore si discute anche dell’eventuale prolungamento dello stato di emergenza. Si è detta favorevole alla misura Debora Serracchiani, capogruppo del Pd alla Camera: “Abbiamo sostenuto convintamente le scelte rigorose compiute dall’Italia e che ora sono seguite da altri Paesi Ue. Siamo pronti ad andare avanti, se sarà necessario, sia per quanto riguarda la proroga dell’emergenza che sugli obblighi vaccinali per alcune categorie”.
Matilde Siracusano, deputata di Forza Italia, intervenendo a “Studio24”, su RaiNews24 si è detta “d’accordo con le richieste dei governatori” di regione che vorrebbero misure più restrittive per i non vaccinati. “Oggi dire alle persone che si sono vaccinate che, siccome arriva l’inverno, si abbassano le temperature e aumentano i contagi, si richiude, sarebbe un fallimento e un disincentivo alla terza dose”.
Dopo il giro di vite su cortei e manifestazioni, la ministra degli Interni Luciana Lamorgese è tornata sulle conseguenze dei cortei no green pass . “Al momento abbiamo problemi con le manifestazioni perché c’è una percentuale rumorosa che crea problemi sui territori – ha spiegato al convegno dal titolo ‘Riflessioni sulla pandemia da Sars-CoV-2. Il contributo del Comparto Difesa e Sicurezza sulla mitigazione e nel contrasto’ – non è stato semplice emanare la direttiva sulle manifestazioni- ha aggiunto la Lamorgese secondo quanto riporta la Dire – ma era doveroso procedere per bilanciare i diritti”.