“Napoli è il terzo mondo d’Europa”. Questo uno scorcio riportato sulle colonne del quotidiano francese Le Figaro, a firma di Valèrie Segond, del capoluogo partenopeo. “Napoli non crolla più sotto la spazzatura come nel 2008”, ma deve affrontare altri problemi. E ancora: “Mentre tutte le città d’Europa si trasformano, Napoli resta arroccata ai suoi cliché, che sono anche il suo fascino”. Un’analisi tutto sommato poco gratificante, che abbraccia non solo la città ma anche i napoletani e la politica.

Nel reportage pubblicato lo scorso 3 ottobre, la giornalista ne ha anche per l’allora candidato sindaco, Gaetano Manfredi: “Se non fosse tifoso dichiarato della Juventus avrebbe buone possibilità di essere eletto al primo turno sindaco di Napoli”. Una figura che, per la Segond, “le élite napoletane lo aspettano come il Messia”. Il diretto interessato non ha nascosto la situazione del comune: “Napoli è sommersa dai debiti e ha il più alto debito pro-capite in Italia”, ha confermato il sindaco eletto.

Nel pezzo, si legge anche il motivo per cui il quotidiano transalpino abbia deciso di raccontare questa città: “Noi abbiamo scelto di raccontare Napoli proprio perché immaginavamo che la vittoria (del sindaco Manfredi, ndr) sarebbe stata immediata e schiacciante, perché Napoli è una città di riferimento per tanti francesi che ci vivono e la scelgono per i propri viaggi. È una vera città del Sud, ricca di problemi, di contraddizioni, affogata dai debiti e dal problema della camorra e più suscettibile ad eventuali cambiamenti. La cronaca di quei giorni è un punto di partenza per decifrare il presente e mettere a fuoco le priorità, le emergenze, i punti critici ma anche per sottolineare la grandezza di una città, che fa innanzi tutto riferimento allo sviluppo tecnologico. Voi avete una piccola Silicon Valley, autentiche eccellenze”.

Il riferimento di Valèrie Segond è alla Apple Academy che il colosso di Cupertino ha deciso di aprire in Campania, nel paese di San Giovanni a Teduccio: “Una terra desolata dove Apple ha creato nel 2016 un centro europeo di formazione per sviluppatori di app, l’Apple Academy, al quale si sono aggregate altre nove aziende tecnologiche”.