Le regioni e il modello austriaco

Regioni: lockdown per i non vaccinati. Sono i governatori delle regioni che in queste ore stanno andando in pressing sul governo per chiedere restrizioni per i non vaccinati. Il timore per i Presidenti di regione è quello di finire nel calderone delle regole generali in caso di passaggi in zona gialla o arancione.

Toti in prima linea

In prima linea c’è il governatore della Liguria Toti, che ha chiesto a Presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga, di farsi portavoce di un concetto fondamentale: se scatteranno misure restrittive per le regioni a causa dell’aumento dei contagi, queste dovranno essere applicate solo a chi non è vaccinato.

Prende piede quindi, il modello austriaco, dove da lunedì i cittadini non vaccinati possono uscire solo per lavorare, fare la spesa e attività sportiva. Regioni e il lockdown per i non vaccinati, riprende questo schema.

Fedriga in pressing sul governo per il lockdown non vaccinati

Massimiliano Fedriga,  ospite di un convegno della fondazione Italia in salute, ha ribadito la linea espressa da Toti: “Se ci sono restrizioni siano per tutti tranne che per i vaccinati“.

Regioni, lockdown per i non vaccinati, Zaia dice no

Dalla Lega e da Salvini l’idea lockdown per in non vaccinati, suscita molte perplessità. Si discosta dal pensiero di Fedriga,  Luca Zaia ,che guida il Veneto. Il governatore leghista ritiene infatti che il paese non possa fare una norma di questo tipo, sostenendo che ci sarebbero “ problemi di costituzionalità.” 

Per Zaia quindi, le nuove regole verranno decise dal governo, senza che ci sia da parte sua per i suoi concittadini prese di posizione sul lockdown all’austriaca.

Regioni di nuovo protagoniste

In questo dibattito sul lockdown per i non vaccinati, le regioni tornano quindi a essere protagoniste, come accadde nella fase delicata della colorazione e dei contagi, quando diedero vita ad un vero braccio di ferro con il governo centrale. Draghi ha sempre gestito al meglio questa situazione, non credo che potrà concedere un tale provvedimento, che probabilmente è richiesto anche per rassicurare i cittadini vaccinati che potrebbero subire restrizioni derivanti dai dati su contagi e ricoveri in terapia intensiva.