La situazione Covid inizia ad essere preoccupante anche in Italia, dove comunque i numeri sono molto più bassi rispetto ad altri Paesi europei. Il Prof. Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, è intervenuto sul tema ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Aumento dei contagi in Europa

“Certamente è una situazione pericolosa, ma qual è l’alternativa? Noi non abbiamo la possibilità di controllare i nostri confini –ha affermato Bassetti-. Posso anche dire che è bene farlo, ma poi sappiamo che è impossibile considerando anche le persone che arrivano su gomma. Ha più senso secondo me che si lavori sugli strumenti che abbiamo a disposizione, probabilmente bisognerebbe ragionare su una restrizione dei criteri del green pass”.

Modifiche al Green pass

“Alcune attività in questo periodo andrebbero ristrette unicamente a chi è vaccinato e a chi è guarito. Questo porterebbe molte persone a vaccinarsi. Chi è ideologicamente schierato contro le vaccinazioni, che è secondo me il 2-3%, non si vaccinerebbe, ma tutto il restante sono convinto che se fossero limitate alcune attività andrebbe a vaccinarsi. Sarebbe una sorta di obbligo indiretto, io sarei per l’obbligo diretto ma non si può fare perché sarebbe un trattamento sanitario obbligatorio, e allora bene quello indiretto. I nostri reparti oggi sono pieni di non vaccinati, l’80% di ricoveri che oggi faccio al San Martino riguardano persone non vaccinate. Non possiamo permetterci di riempire i nostri reparti ospedalieri con persone che non si sono volute vaccinare e ritornare alla saturazione dei posti letto che abbiamo avuto prima del vaccino”.

Vaccini per gli under 12

“Noi dobbiamo vaccinare i bambini perché questa è una malattia infettiva prevenibile che, seppur raramente, può dare delle complicazioni anche ai bambini. In un caso su 7 il covid può dare le complicanze del long covid, in rari casi si può anche morire. Il ragionamento che dobbiamo fare per il vaccino per il covid è lo stesso che facciamo sul vaccino per il morbillo, per la parotite, per la varicella”.

No vax

“Un mondo che perde così rapidamente la memoria è un mondo che fa paura. Quando vedo certe manifestazione significa aver dimenticato oltre 100mila persone morte, gli operatori sanitari che hanno lottato, è un Paese in cui non mi riconosco almeno in questa parte, è come non riconoscere il sacrificio di chi è andato in guerra. Io penso che la cosa più importante però sia mettere in evidenza la grande maggioranza che la memoria ce l’ha e che ogni giorno ringrazia gli operatori sanitari”.