Colpite profondamente dal Covid 19, le Le RSA devono quindi essere potenziate, per far fronte alla sempre maggiore richiesta di assistenza, anche adeguando sistemi organizzativi e protocolli di trattamento, per meglio fronteggiare la maggiore complessità e fragilità della attuale utenza.

E’ in corso infatti un acceso dibattito sulla riforma del settore dell’assistenza territoriale, ed alcuni elementi fondamentali devono però essere valutati preliminarmente, per ricercare le soluzioni più opportune. Un primo dato riguarda l’evoluzione demografica della popolazione italiana, con sempre più anziani, di età media sempre più elevata e portatori di polipatologie croniche: aumenta quindi costantemente il numero di persone non autosufficienti da assistere.

Vi è inoltre la necessità di proporre risposte adeguate alle diverse fasi di evoluzione delle malattie o di peggioramento del livello di non autosufficienza: ad ogni utente deve essere garantita l’assistenza domiciliare, la frequenza presso un centro diurno o il ricovero in una struttura residenziale – soluzioni complementari e non intercambiabili – in relazione alle specifiche necessità.

E’ quindi necessario un piano nazionale di sviluppo che consenta a tutte le Regioni italiane di assicurare una offerta minima omogenea, in termini di ore di assistenza domiciliare, posti semiresidenziali e posti letto residenziali, pari almeno alla media dei paesi OCSE.

Per raggiungere tale obiettivi è necessario ottimizzare l’impiego delle strutture e delle professionalità già disponibili nel territorio: le RSA, organizzazioni funzionanti h24, con medici, infermieri, OSS, terapisti, psicologi, educatori, assistenti sociali, e con palestre, laboratori riabilitativi, ambulatori attrezzati, ecc., rappresentano una risorsa preziosa per ridisegnare la rete dei servizi territoriali.

“La RSA del futuro che proponiamo è una struttura sanitaria del territorio, aperta e flessibile, sia come presidio dedicato all’assistenza residenziale agli anziani non autosufficienti, sia come elemento cruciale nel nuovo sistema, aperta all’utenza per una serie di servizi che vanno dall’assistenza infermieristica domiciliare, alla telemedicina e teleassistenza, alle attività vaccinali o di diagnostica di base, degenza diurna, centro prelievi, studi associati di MMG, attività di prevenzione ed educazione sanitaria”, è questa la proposta del Dott. Sebastiano Capurso Presidente Nazionale ANASTE (Associazione nazionale strutture territoriali e per la terza età).

Il PNRR però non prevede, al momento, alcun intervento di potenziamento della rete delle RSA, che sarebbe invece fondamentale ed urgente, sia per l’insostituibile ruolo che queste strutture svolgono oggi, sia per l’enorme carico assistenziale che hanno sopportato nel periodo pandemico e soprattutto per quello che dovranno affrontare nel futuro, per l’aumento della popolazione gravemente non autosufficiente da assistere.
Affrontiamo l’argomento proprio oggi nella nuova puntata di Una Mela al Giorno alle 16.30 sul canale 264 DTT o in streaming sul sito Cusano Italia Tv, vi aspettiamo!