In un contesto caratterizzato da una ripresa dei contagi Covid in Italia, il governo pensa a nuove misure per contrastare la quarta ondata. E’ arrivata una prima stretta sul green pass che, secondo un’ordinanza dei Ministeri di Trasporti e Salute, dovrà essere controllato a terra, dunque prima di salire a bordo dei treni a lunga percorrenza. Una valutazione sulla possibilità di introdurre ulteriori interventi restrittivi si farà all’inizio di dicembre, con in mano i dati aggiornati su curva dei contagi ed andamento dei ricoveri. Palazzo Chigi, di concerto con il Cts, pensa ad una riduzione della validità del Green pass da 12 a 9 mesi e anche della durata di validità dei tamponi. Misure sollecitate in Parlamento da Emilio Carelli, vicepresidente del gruppo Coraggio Italia alla Camera, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Green pass, nuova stretta
“I dati che arrivano da molti Paesi europei in difficoltà sono preoccupanti –ha affermato Carelli-. Gli esperti parlano apertamente di quarta ondata in corso, i dati dell’Italia, seppur in lento peggioramento, mostrano che c’è una tenuta. E quindi secondo me la strada che noi abbiamo intrapreso alcuni mesi fa del rigore, della prudenza, dell’uso del Green pass, sta dando dei risultati. A mio parere dobbiamo sostenere questa iniziativa del Green pass e ragionare su come usare ancora più intensivamente questo strumento. Potremmo parlare di una riduzione dei mesi di validità, come ci suggerisce il mondo scientifico. Oggi il Green pass dura 12 mesi, ma è un tempo ritenuto troppo lungo. Noi siamo d’accordo sulla riduzione a 9 mesi e sulla riduzione della validità dei tamponi, quelli molecolari a 48 ore e quelli antigenici a 24 ore, inoltre i tamponi devono valere per il green pass solo per lavorare, mentre per le attività ludiche dovrebbero valere solo vaccino e guarigione”.
Obbligo vaccinale
“Sull’obbligo vaccinale devono essere le autorità scientifiche a dare un parere -ha affermato Carelli-. Nel momento in cui queste autorità esprimessero parere favorevole, sarebbe il caso di valutare l’introduzione dell’obbligo. Sicuramente in Italia è un problema meno urgente visto che abbiamo una percentuale della popolazione vaccinata altissima”.