Un problema che esiste, ma che vive all’oscuro dei dati. È questa la situazione della solita commedia all’italiana in merito all’occupazione abusiva delle case. Nel web e nel sito del Ministero dell’Interno ci sono inchieste e documenti in merito, ma ciò che appare evidente è che i dati sono poco precisi, datati e dislocati.

Sulla questione degli immobili occupati in tutta Italia ci sono pochi dati ministeriali e i numeri più affidabili e recenti, sono forniti dal Viminale, dall’Ater (insieme delle Aziende Territoriali per l’Edilizia Residenziale) e Federcasa (la federazione che associa 114 enti che si occupano di gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica).

I numeri sull’occupazione abusiva

Partiamo dal report più recente: quello presentato dalla sede della Presidenza del Consiglio dei ministri. Secondo il documento gli edifici occupati abusivamente al 2019, erano solo nel territorio di Roma 82, e le persone che li occupavano erano oltre 11mila. Cambiando città la situazione non cambia. A Milano su 62.300 edifici 3.841 erano abitati illegalmente: oltre il 6 per cento del totale.

Il caso del pensionato romano

Di certo, c’è solo l’aumento degli episodi incresciosi come le occupazioni estemporanee e violente ai danni di legittimi assegnatari, colpevoli solo di andare a fare una visita medica e lasciare vuoto l’appartamento. Così come è successo nel mese di ottobre, al pensionato romano Enrico Di Lalla, al quale è stata occupata la casa da una ragazza rom.

Una legge contro l’occupazione abusiva di case

Ad oggi, quindi, nonostante sia un problema e un fenomeno sempre più diffuso, non c’è una norma per fermarne l’occupazione abusiva. Ed è per questa ragione e per trovare una soluzione a prepotenze come queste, che il 17 Giugno 2021 è stata depositata alla Camera una Proposta di legge volta a tutelare le vittime di questo reato.

Si riuscirà a trovare la luce in fondo al tunnel, o meglio in fondo alla serratura?