Brutto infortunio per Berrettini. Il tennista nostrano è stato costretto al ritiro dalle Atp Finals di Torino. Inutile indugiare ulteriormente, dato che il dispiacere è collettivo. Quello su cui ci si dovrebbe soffermare, per dare risalto alla bellezza del tennis, riguarda un’altra cosa: parliamo della reazione di Alexander Zverev. Il talento tedesco, di soli 24 anni, ha dato battaglia al tennista nostrano. Per tutto il primo set ha avuto modo di tirare fuori gli artigli, nonostante sia stato a lungo beccato dal pubblico della Mole. Un tie-break lungo e complicato, game giocati sul filo di lana. Alla fine, dopo aver portato a casa il primo set, Zverev ha lanciato un’occhiataccia al pubblico, preso dall’agone e dalla tensione. Poi, però, tutto cambia. Davanti a un dramma sportivo, infatti, non c’è competizione per terra. Berrettini si accascia sul cemento e scoppia in lacrime. Il volto del rivale trasmuta, assumendo la forma del dispiacere e del dolore.
Zverev regala al mondo una lezione di classe e sportività
Zverev prova di nuovo a giocare con Matteo. L’italiano tenta l’impossibile, ma scoppia in lacrime e si ritira. Zverev si avvicina, lo abbraccia, tenta di consolarlo ma invano. Berrettini lascia il campo che aveva sognato dopo tanto lavoro, a maggior ragione con un dispiacere doppio vista la possibilità di giocare in casa. Il rivale, allora, vince il match. Come da tradizione prende il pennarello per disegnare sulla telecamera la dedica finale, ma emerge solo uno scarabocchio: un faccino triste, come le emoticon che usiamo sulle app di messaggistica istantanea. Le parole del fine gara sono tutti per Matteo:
“Non so cosa dire, quello che sta passando Matteo è la la sensazione peggiore che un giocatore possa provare. Mi dispiace davvero per lui. La cosa più importante è avere entrambi i giocatori integri e Matteo non lo era”.
Ennesima lezione dal tennis, cosa che altri sport dovrebbero imparare. Zverev vince due volte: per la prima non avrebbe mai voluto, per l’altra il riconoscimento arriva da fuori. Forse, dopo ieri sera, per la prima volta qualche italiano tiferà un tedesco. Anche questo, per sdrammatizzare, è un miracolo dello sport.