Secondo l’Iss, nella settimana 8-14 novembre 2021 i casi di Covid in Italia sono saliti del 42,17% rispetto ai sette giorni precedenti, 1-7 novembre: in totale 51.318 positivi contro 36.095. In aumento anche i decessi e i ricoveri in terapia intensiva. Come ogni lunedì Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha fatto il punto sui dati ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Situazione Covid in Italia
“Il dato oggettivo è che siamo in ascesa nel numero dei casi, va detto però che questa circolazione del virus non è omogenea in tutto il Paese –ha affermato Cartabellotta-. A Trieste i numeri cominciano a preoccupare, poi ci sono Bolzano e Gorizia. Stanno aumentando anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva. Però la situazione ospedaliera è sostanzialmente molto tranquilla. L’unica regione che rischia di vedere il giallo in tempi non lunghissimi è il Friuli Venezia Giulia, nelle altre Regioni la situazione è ampiamente sotto controllo. Al 15 novembre 2020 avevamo 7 regioni in zona rossa, 9 in zona arancione, quindi oggi dobbiamo dire grazie ai vaccini per trovarci in questa situazione. Va detto anche che c’è stato un cambio di criteri per i colori delle regioni, se oggi avessimo gli stessi criteri dell’anno scorsa già diverse regioni sarebbero in zona arancione e altre in zona rossa”.
Nuovi vaccinati e terze dosi
“Nell’ultima settimana il numero di nuovi vaccinati è aumentato: circa 20mila vaccinati nuovi in più rispetto alla settimana precedente. E’ una piccola conquista che va nella giusta direzione. Sulle terzi dosi si procede in maniera non omogenea. Ci sono differenze regionali enorme. Ci sono regioni che hanno già raggiunto il 100% per la dose agli immunodepressi, altre regioni invece stanno sotto la media nazionale del 50%. Per quanto riguarda la dose booster agli anziani la copertura nazionale è del 50%, anche qui ci sono notevoli differenze a livello regionali”.
Decessi correlabili al vaccino
“Sono 16, la maggior parte dei quali riferiti a persone anziane con patologie multiple. Dobbiamo sempre distinguere il numero di segnalazioni che si basano semplicemente sulla sequenza temporale, poi vengono indagati dall’Aifa questi decessi e vengono confermati solo quelli correlabili”.
I possibili scenari per i prossimi mesi
“Abbiamo grandi difficoltà a sviluppare modelli previsionali perché sono tante le dinamiche in gioco. Più aumentano i casi e più aumentano i ricoveri, ovviamente in misura minore rispetto all’era pre-vaccino. Quanto più si utilizzano precauzioni come le mascherine tanto più si riduce la circolazione del virus. Inoltre quanto più abbiamo una copertura vaccinale elevata, anche con le terze dosi, tanto più si riducono i ricoveri. Certo è che rispetto ad altri Paesi europei siamo messi meglio. Io ho fatto la terza dose l’altro giorno, un po’ di dolore al braccio, ma sono già operativo, invito tutti a farla”.