“Basta morti sul lavoro” e “Basta over 60 sui ponteggi”
Croci bianche sormontate da caschetti gialli da cantiere e una rosa rossa per ogni croce.
Si presenta con questa toccante scenografia piazza Santi Apostoli a Roma, dove si sta svolgendo la manifestazione, per dire basta alle morti sul lavoro, indetta dai sindacati dei lavoratori edili Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, a cui partecipano i tre leader di Cgil, Cisl e Uil:
Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, oltre ai tre segretari generali di categoria. La piazza è transennata e accessibile solo con il Green pass.
I leader di Cgil, Cisl e Uil
“Sono stati fatti i primi provvedimenti importanti ma c’è ancora molto da fare, bisogna premiare le imprese che investono sulla formazione e in cui la sicurezza non è un costo ma un elemento distintivo”.
“Una interminabile scia di sangue : un vero bollettino di guerra ma la parola guerra non dovrebbe mai essere associata alla parola lavoro – scandisce Luigi Sbarra – Non una sola vita può essere sacrificata sull’altare del profitto o delle ragioni economiche.
Noi continueremo con la nostra lotta fin quando sarà necessario in nome della sicurezza”. E poi “basta con il termine morti bianche, le responsabilità ci sono”.
“Negli ultimi dieci anni ci sono stati più di 15mila morti sul lavoro, se ci fossero stati 15 mila morti per mafia cosa ci sarebbe stato in questo Paese?” si chiede Piepaolo Bombardieri.
“Il tema della sicurezza e della dignità del lavoro è quello che questa piazza chiede al governo, alle controparti e all’opinione pubblica”.
“Troppi silenzi e troppi ritardi anche nei processi per identificare le responsabilità di chi viola le norme. Speriamo che questa manifestazione serva” conclude Bombardieri.
Richieste dei sindacati
L’iniziativa, decisa all’inizio di ottobre scorso, diventa di fatto il primo appuntamento di piazza dopo l’avvio della mobilitazione unitaria a sostegno delle proposte per modificare alcune misure, a partire dalle pensioni.
Tra gli altri punti, i sindacati chiedono proprio di rafforzare gli strumenti per l’uscita anticipata e quindi di riconoscere ai lavoratori delle costruzioni l’Ape social con 30 anni di contributi (a fronte degli attuali 36 anni) e di renderla strutturale per i gravosi “perché i lavori non sono tutti uguali”.
Al centro della manifestazione, i temi della salute e sicurezza sul lavoro, di fronte alla “strage” che non si ferma e che per i sindacati va affrontata come una vera e propria emergenza nazionale. In nove mesi, tra gennaio e settembre sono nel complesso già 910 le vittime sul lavoro denunciate all’Inail.