Valentino Rossi è il nostro Peter Pan. Quando lo vedo penso che abbia dodici anni. Lo penso ogni volta. Non mi sembra adulto, bensì mi pare di vedere ogni volta un bambino. I piccoli, si sa, hanno una marcia in più quando si parla di sentimenti e Valentino, che vede del buono in tutti, riconobbe Diego Armando Maradona. Lo vide nella sua anima.
Era il 2008. In quel del Misano c’era tensione mista a felicità. Nel box sarebbe arrivato il Pibe de Oro. Voleva incontrare Valentino, anche solo per abbracciarlo. Successe l’imprevedibile. Ma d’altronde, con Diego, che ti vuoi aspettare. Il Genio entra nel box, punta Rossi e gli bacia il polso ripetutamente. Risate a raffica. Maradona si gira, sgrana gli occhi e dice “Lui è il Polso de Dios”. Poi balletti, risate e canti sulle note di “Ho visto Maradona”. Due anni dopo Diego Armando Maradona è sulla panchina dell’Argentina. Lo scenario è quello del Mondiale africano. C’è il Messico, sconfitto ingiustamente. Ma a Diego, l’autore nella stessa gara del furto più grande di sempre e del gol più bello nella storia del calcio, poco importa.
Valentino Rossi e Diego Armando Maradona, amore senza fine
E a chi va il primo pensiero dopo la vittoria contro il “Chicharito” Hernandez? A Valentino Rossi. Già, perché Diego si ricordava della caduta del pilota, avvenuta qualche ora prima nelle prove del GP del Mugello. Ai microfoni globali Diego rivolse un pensiero al “Dottore”: “La vittoria è per il mio amico Valentino Rossi, che sta male“.
Passeranno cinque anni per un ringraziamento pubblico da parte del pilota di Tavullia:
“Maradona è un eroe sportivo per tutti quelli della nostra età, per tutto il mondo. È un mito, soprattutto per i napoletani, certo. Ha fatto sempre la differenza. La maglia ce l’avevo anche l’anno scorso, ma non sono riuscito a salire sul podio“.
L’idillio tra il Genio e Peter Pan, quel rapporto che fece scoccare nel mondo la scintilla del sorriso, raggiunge l’apice nel 2015. Valentino, prima di Sepang, correva per il mondiale. Termas de Rio Hondo. Il 46, come spesso capita, corre più veloce di tutti.
Vittoria numero 110, davanti ad Andrea Doviziso e Cal Crutchlow. Il gradino più alto del podio. Un passo, due passi, poi il coniglio dal cilindro: spunta la maglia dell’Argentina. Rossi si gira. 10, Maradona. “Volevo farlo lo scorso anno, ma non sono riuscito a salire sul podio“, confessò Valentino Rossi.
Destino volle che ci riuscì. Rossi portò in cima Diego e Maradona innalzò Valentino. Quando Peter Pan incontrò il Genio nel mondo scoccò una scintilla. Se ti giri di scatto vedi ancora la sua luce.