La società Atletico San Lorenzo, da anni opera sul territorio capitolino.

Dando l’opportunità a bambine e bambini di praticare attività fisica, ma un campo di Padel potrebbe spazzare via i loro sogni e le loro speranze.

La trattativa:
Prosegue la trattativa tra i Cavalieri di Colombo, proprietari dal 1908 dei terreni dove sorge il campo da calcio utilizzato dalla polisportiva Atletico San Lorenzo e non solo. Campo dove si allenano e giocano oltre 200 bambini.

Atletico San Lorenzo, la speranza dello sport
A Roma, nel quartiere di San Lorenzo, moltissimi bambini utilizzano il campo da calcio per dare sfogo alla loro passione. In un campo da calcio, dove la società Atletico San Lorenzo affonda le proprie radici all’insegna dell’inclusione, della crescita e del senso di comunità che da anni, ha sempre contraddistinto questa società.

Quando il business vince sull’inclusione
Proprio quel campo, è in via di smantellamento. Dove ora centinaia di ragazzi passano le loro giornate, sorgerà un parcheggio e dei campi da Padel. Il Padel, uno sport che assomiglia al tennis ma che nulla a che vedere con la nobile arte che si pratica sulla terra rossa. Uno sport che ha sostituito il calcetto.

Corsi e ricorsi storici
All’inizio dello scorso decennio sono iniziati ad apparire sempre più copiosamente campi da calcio a cinque. Nel corso degli ultimi anni la stessa tendenza si sta ripetendo con i campi da Padel. Solo sul territorio capitolino sono decine gli impianti sportivi che hanno deciso di investire in questa “nuova disciplina”. L’Atletico San Lorenzo e le altre società che operano sul territorio, si stanno battendo con tutte le proprie forze per far si che questo non accada. Ma il desino di quel campo da calcio sembrerebbe essere già segnato.

L’appello a Papa Francesco
Il gruppo dei bambini della scuola calcio appartenente all’Atletico San Lorenzo ha scritto una lettera al Santo Padre: “Siamo cattolici, protestanti, ortodossi, atei, agnostici, induisti, buddisti, ebrei e musulmani, ma siamo tutti accomunati dalla passione per lo sport e dalla voglia di portare avanti il “grande sogno”. Anche la gente del suo San Lorenzo, in Argentina – prosegue la lettera – stesso nome e stessi colori sociali, ha portato avanti ed ha vinto una grande battaglia per il loro campo”

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