Vendere azioni Tesla e poi ricomprarle a un prezzo molto più basso. Sembra questa l’idea messa in pratica da Elon Musk, il miliardario patron della casa automobilistica, ma anche del programma Space X e fondatore di PayPal.
Tutto è partito però da… Joe Biden. Il Presidente degli Stati Uniti infatti aveva proposto, insieme alla componente democratica, di porre una tassa per i miliardari americani e le loro plusvalenze. Musk, in possesso di decine di milioni di azioni della sua casa automobilistica, ha deciso di sottoporre la proposta di vendere le sue azioni al popolo dei suoi follower su Twitter:
Much is made lately of unrealized gains being a means of tax avoidance, so I propose selling 10% of my Tesla stock.
— Elon Musk (@elonmusk) November 6, 2021
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Ebbene, il popolo ha parlato. E Musk ha venduto le sue azioni Tesla. Controvalore, 5 miliardi di dollari statunitensi per oltre 4 milioni di azioni.
C’è un però.
Secondo quanto si evince dai documenti dalla Sec, la Security and Exchange Commission, l’autorità statunitense che vigila sulla borsa e le società quotate (la nostra Consob), Musk ha approfittato di un cavillo per riacquistare buona pare delle azioni vendute a un prezzo decisamente vantaggioso. Mentre i vari pacchetti azionari sono stati venduti a cifre intorno ai 1.100$, il papà di Tesla ha ri-acquistato oltre due milioni di azioni a… Sei dollari e ventiquattro centesimi. Musk ha sborsato così 14 milioni di dollari per acquistare azioni che valgono oltre 20 miliardi.
Il cavillo ha un nome: si chiama stock option e permette agli azionisti di acquistare un pacchetto azionario a un determinato prezzo, indipendentemente dal valore attuale di quello stesso titolo.
Non lascerebbe quindi stupiti se la stessa Sec decidesse di approfondire il comportamento di Elon Musk e di Tesla, al limite del reato di aggiotaggio.