Spes ultima dea. Il Natale del 2021 sarà simile a quelli che abbiamo festeggiato prima dell’era Covid? Questa la domanda che molti degli italiani si stanno ponendo a meno di 45 giorni dalle festività natalizie. In vista, nessun colore rosso, arancione o giallo, ma come ben sappiamo mai osare troppo con le affermazioni. Certa è la situazione che stiamo vivendo. 100 mila positivi contro i 600 mila del 2020. In vista non ci sono quindi restrizioni, coprifuoco o limitazioni di alcun genere, almeno per le persone vaccinate e guarite. Da Matteo Bassetti al ministro della Salute Roberto Speranza, sono tanti gli esperti che ritengono plausibile un ritorno ai festeggiamenti del Natale così come avveniva prima della pandemia Coronavirus.
Il parere degli esperti in merito al Natale 2021 con le restrizioni Covid
“Ci è stato già tolto un Natale lo scorso anno e quest’anno nessuno ce lo può togliere. Giù le mani dal Natale, dalle cene di famiglia, dagli abbracci tra vaccinati o guariti”. Questo quanto ha dichiarato Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. Anche Massimo Galli, docente di Malattie infettive all’università Statale di Milano, sembra essere ottimista. A suo giudizio l’allargamento delle vaccinazioni con la terza dose ci potrà permettere di vivere “un Natale meno complicato”. La nuova ondata, che secondo Galli sarà piccola, arriverà a dicembre ma non dovrebbe preoccuparci più di tanto.
Dello stesso avviso, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, rimarcando, come sostengono anche gli altri esperti, che non c’è da preoccuparsi per merito di vaccini e green pass, ma bisogna comunque restare cauti. «La situazione in vista del Natale non ci preoccupa, ma teniamo ovviamente uno sguardo ai numeri».
Quarta ondata e il Natale
Nonostante la quarta ondata in piena affermazione, anche il ministro alla Salute Roberto Speranza ha dichiarato, nell’ultima conferenza stampa congiunta (con il coordinatore del C.T.S. Franco Locatelli e il Gen. Straordinario all’Emergenza Coronavirus Francesco P. Figliuolo) che se i reparti ospedalieri riusciranno a tenere, non scatteranno misure e sarà un Natale come gli altri prima del Covid.
Tracciando questo percorso è deducibile quindi, che seppur non possa chiamarsi normalità, quello che potremmo vivere tra 45 giorni…è qualcosa che da lontano, un po’, ci assomiglia.