L’aumento dei prezzi continua a preoccupare il governo e le famiglie italiane. La situazione non si risolverà così a breve come gli esperti avevano ipotizzato qualche settimana fa. Gediminas Simkus, componente del Consiglio direttivo della Bce, ha dichiarato oggi che “l’inflazione della zona euro ritornerà al di sotto del target del 2% della Banca centrale europea nel 2023, pertanto le condizioni per un aumento dei tassi di interesse, stabilite nella guidance dell’istituto, non sono state soddisfatte”. Il Prof. Fabio Fortuna, Magnifico rettore dell’Università Niccolò Cusano, ha analizzato la situazione ai microfoni di Radio Cusano Campus.

Inflazione, quando il ritorno alla normalità?

“Il problema principale è che all’aumento dei prezzi non corrisponde un aumento dei salari che consenta di mantenere inalterato il potere d’acquisto -ha affermato Fortuna-. Con la medesima quantità di denaro dunque si riesce ad acquistare un numero minore di beni e servizi rispetto al passato. Mi asterrei dal fare previsioni sul rialzo dell’inflazione, perché quando il rialzo è così forte è difficile ipotizzare quello che potrà accadere nel medio-lungo termine. Tutte le dichiarazioni che sentiamo lasciano il tempo che trovano, nessuno è in grado di dire oggi quando si potrà tornare al 2% di inflazione. Certamente la situazione attuale si sta protraendo più a lungo rispetto a quanto affermavano i banchieri centrali”.