Esce proprio oggi il nuovo lavoro del cantautore Francesco Arpino dal titolo “Canzoni per alieni”. Con un Sanremo alle spalle, collaborazioni internazionali con artisti del calibro di Sean Lennon e produzioni artistiche eccelse (tra le varie cose ha curato un disco di inediti di Jeff Buckley), la musica di quest’artista merita il massimo dell’attenzione. Scopriamola insieme in quest’intervista.
Tu scrivi “Canzoni per alieni” perché questo mondo non ti piace più?
Diciamo che non è che questo mondo non mi piaccia, è che mi sono divertito semplicemente a ironizzarci su… magari, in un periodo dove la musica non è proprio la protagonista delle nostre vite, mi sono sentito un po’ “alieno” a scrivere canzoni semplici senza troppi schemi.
A proposito di alieni, è vero che hai avuto un’esperienza di avvistamento UFO?
Sì, ero piccolo ma me lo ricordo benissimo. stavo in compagnia di mio zio vicino Roma quando vidi questo oggetto con una grande luce verde passarmi davanti… E da lì ho approfondito l’argomento e sono diventato un ufologo a tutti gli effetti.
Il pop italiano punta solo sui giovanissimi. Cosa si perde non considerando artisti che suonano e scrivo da più di vent’anni?
Perde parecchio perché molto spesso la maturità artistica si raggiunge anche con il passare del tempo e delle esperienze. Purtroppo è una mentalità molto chiusa ma nulla è impossibile ora che il web è una realtà.
Il tuo è un lavoro di fascinazione: quali sono stati i concerti della tua vita che ti hanno convinto a fare della musica un mestiere?
Ho avuto la fortuna di vedere da piccolo concerti memorabili di artisti come Michael Jackson, Elton John, Sting, Bryan Adams, Nirvana…. Il mio unico rimpianto è di non aver mai visto i Beatles!
In conclusione, se tu fosse un venditore d’auto americano, cosa diresti per far ascoltare questo tuo nuovo lavoro?
Ascoltate canzoni per alieni: i primi 20 verranno estratti per un viaggio di sola andata su Marte!