Confermati nella Manovra gli 8 miliardi da destinare all’abbassamento della pressione fiscale. Lo stanziamento dovrà essere impiegato per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro, intervenire sulle aliquote marginali Irpef e per ridisegnare l’Irap. I dettagli non sono ancora noti e le incognite suscitano perplessità tra gli imprenditori.

Confindustria e le bandierine dei partiti

“Non ci è chiaro dove vogliono mettere gli 8 miliardi per il taglio contributivo del cuneo fiscale -ha affermato il presidente di Confindustria Calo Bonomi-. Va abbassato il costo del lavoro, per mettere più soldi in tasca ai lavoratori e stimolare la domanda interna che è rimasta ferma. Serve poi un taglio sempre del cuneo contributivo delle imprese per renderle più competitive. Noi abbiamo tre fattori: materie prime, costo dell’energia e l’unico fattore su cui possiamo intervenire per rendere competitivi nostri prodotti, il costo del lavoro, quindi un intervento forte sul cuneo va fatto”.

Giovani dimenticati

Secondo Bonomi “questa non è una manovra per giovani”. “Questo -ha aggiunto il presidente di Confindustria- è un Paese che stenta ad apprezzare i giovani e ci pensa solo quando ci sono i passaggi elettorali. Per mesi durante la campagna elettorale abbiamo sentito parlare di giovani, ma cosa c’è in questa legge di bilancio per loro? C’è il congedo parentale, 10 giorni, c’è un intervento sulla prima casa, 416 milioni nel 2022. Una legge di bilancio che stanzia tra i 22 e i 23 miliardi, ma dove li stanzia? Nel reddito di cittadinanza, su quota 100. Ai giovani cosa viene? Niente”.