Offrire un supporto psicologico ai pazienti e alle loro famiglie, promuovere una migliore gestione della malattia, in particolare per quanto riguarda l’ambito dell’alimentazione, formare adeguatamente il contesto di vita dei pazienti (scuola, sanità territoriale, volontariato) per migliorarne la qualità di vita. È il progetto “Camminiamo insieme: dalla prevenzione alla cura fino alla assistenza a domicilio”, promosso da Aismme per sostenere i pazienti metabolici seguiti dal Centro cura dell’AOUI Verona-Borgo Trento e co-finanziato dalla Regione del Veneto.
“Il progetto si inserisce nell’ambito delle molte iniziative di Aismme a favore del Centro Screening e Centro Cura di Verona – spiega Manuela Vaccarotto, vice presidente di Aismme – Collaboriamo da molti anni con questa struttura di eccellenza, finanziando l’acquisto di macchinari, la formazione del personale medico e di laboratorio specializzato e soprattutto offrendo interventi di sostegno ai pazienti, ai bambini e agli adulti, per migliorare la loro qualità di vita; Messa, questa, ancora più a dura prova in questo momento in cui la pandemia ha interferito in modo pesante con le terapie e la quotidianità di pazienti già molto fragili”.
Supporto psicologico: L’idea di base
“Camminiamo insieme: dalla prevenzione alla cura fino all’assistenza a domicilio” coinvolge diversi soggetti, dal volontariato ai privati, dalla sanità pubblica alle scuole, per creare una rete di supporto e incremento del benessere nella quotidianità di pazienti e famiglie. “Il progetto si concentra soprattutto sull’Educazione alimentare, fondamentale dal momento che questi pazienti devono sottoporsi a diete strettissime come terapia – spiega Vaccarotto – offriremo incontri e corsi di cucina per diete specifiche, contest di video-ricette fino ad arrivare alla distribuzione dei prodotti dietetici a domicilio e a incontri di sensibilizzazione e formazione del personale delle mense scolastiche”.
Si provvederà inoltre a fornire supporto psicologico in presenza e da remoto a pazienti e famiglie e a sviluppare una rete domiciliare a servizio di chi vive solo o in condizione di svantaggio sociale, o limitata autosufficienza con interventi come la consegna dei prodotti dietetici e la formazione degli infermieri che effettuano i prelievi ematici a domicilio. Infine, una novità assoluta nei progetti promossi dall’Associazione, la nascita di un gruppo di volontari disponibili ad azioni a favore dei pazienti, in particolare bambini e ragazzi. “I bisogni di questi pazienti sono molti e molto complessi e come Associazione non siamo in grado di dare tutte le risposte – continua Vaccarotto – ecco perché abbiamo pensato di creare e formare un gruppo di volontari che si occupino di loro, in particolare i bambini e i ragazzi, con interventi anche a domicilio. L’idea è quello di creare una rete di sostegno cui le famiglie possano fare riferimento”.