Perché le adozioni in Italia ma anche quelle internazionali sono sempre molto difficili? I numeri parlano chiaro: molte coppie regolarmente sposate fanno fatica ad adottare un bambino a causa delle pratiche burocratiche sempre troppo spesso molto complicate nel nostro Paese… Per non parlare delle adozioni per i single o per coloro che non sono sposati a cui non è proprio data la possibilità di adottare un bambino se non in casi particolari come ad esempio un problema di salute del bambino stesso. Abbiamo cercato di capirne di più con Michele Torri, responsabile delle adozioni internazionali all’interno dell’Associazione Ai.Bi amici dei bambini e cercare così di conoscere meglio le pratiche che si celano dietro un’adozione italiana ma anche internazionale.
Michele Torri è intervenuto a Un Giorno Da Ascoltare su Radio Cusano Campus.
ASSOCIAZIONE AI.BI AMICI DEI BAMBINI
“L’associazione Ai.Bi amici dei bambini è un’associazione nata negli anni 80′ ed è un’ente autorizzato per le adozioni internazionali. Le famiglie che intendono adottare un bambino straniero tramite dei percorsi ad hoc possono rivolgersi a noi che siamo un ente autorizzato e fare la richiesta per la pratiche di adozione. La nostra mission è molto ampia ed abbraccia tutte le pratiche che mettono il benessere del bambino al centro di tutto e fanno sì che si eviti e si prevenga anche l’abbandono.”
ADOZIONI INTERNAZIONALI E NAZIONALI
Nel 2011, 4.000 famiglie italiane ogni anno adottavano un minore straniero ed era un dato altissimo al pari dei numeri degli Stati Uniti. L’accoglienza delle famiglie italiane è sempre stato un nostro fiore all’occhiello ma ultimamente si è molto frenata. Ad oggi siamo sotto le mille adozioni annuali… Non è un cliché culturale quello che spinge le famiglie ad adottare sempre di mano ma forse è un fattore economico vista la crisi di questi ultimi anni aggravati poi con l’avvenire della pandemia. Ad ogni modo l’adozione nazionale ed internazionale sono percorsi che iniziano nello stesso modo e gli aspiranti genitori adottivi devono rivolgersi a un tribunale per i minori del proprio comune di residenza nel quale fanno domanda per diventare genitori adottivi: c’è tutta una parte che non segue gli enti organizzati ma il tribunale dei minori ed è un percorso di accompagnamento per ottenere un decreto di idoneità: per noi l’obbiettivo primario è riuscire a dare una famiglia al bambino abbandonato e riuscirci è la più grande conquista!”