In occasione della Cop26 di Glasgow, FederBio rimarca l’importanza dell’agroecologia per raggiungere l’obiettivo europeo della neutralità climatica entro il 2050. Secondo il Panel intergovernativo delle Nazioni Unite sul Climate Change , l’agricoltura convenzionale e l’attuale uso del suolo sono responsabili del 24% delle emissioni di gas. Quarantacinque governi alla Cop26 , inclusa l’Italia, hanno previsto di investire 4 miliardi di dollari in azioni per passare a sistemi agricoli più sostenibili. L’approccio dell’agricoltura biologica infatti è un elemento essenziale di sequestro di carbonio nel suolo, in grado di agire direttamente nelle azioni di contrasto e mitigazione dei cambiamenti climatici.
I vantaggi cumulativi delle pratiche dell’agricoltura biologica
Il mancato utilizzo di fertilizzanti sintetici, il maggior apporto di sostanza organica compostata nel terreno, la riduzione delle emissioni agricole di anidride carbonica e il sequestro di carbonio da parte del suolo – e in generale di altre tecniche agronomiche sostenibili per mantenere la produttività del terreni – hanno un potenziale di riduzione dei gas a effetto serra pari a 5.1-6.1 GT (miliardi di tonnellate) di CO2 equivalenti. Inoltre, l’agroecologia gioca un ruolo importante anche di fronte agli eventi meteorologici estremi. I suoli a gestione biologica hanno più biomassa e una maggiore stabilità e biodiversità. Rispetto a quelli coltivati in convenzionale e tendono ad avere una migliore capacità di trattenere l’acqua. Rappresentano quindi anche una forma di protezione in caso di siccità e inondazioni.
La diffusione del metodo biologico, non solo può contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico, ma costituisce anche una strategia di adattamento in grado di minimizzare gli impatti del cambiamento climatico stesso (sinergia mitigazione-adattamento).
“Cop26 ha lanciato un ultimatum, non c’è più tempo, serve un’inversione di rotta drastica o le conseguenze saranno irreversibili. Vanno implementate subito azioni concrete ed efficaci per contrastare gli effetti devastanti del cambiamento climatico che incombono sul Pianeta.
Ma poi nel concreto per l’agricoltura, la Cop26 ha considerato solo l’utilizzo delle tecnologie come soluzione per la sostenibilità. Ma non è questa la strada; le tecnologie in alcuni casi possono contribuire, ma quello che serve è un vero e proprio cambio di paradigma per la transizione agroecologica dei sistemi agricoli e alimentari.
Con il Green Deal, l’Ue ha posto il traguardo concreto di ridurre il sequestro di 310 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030. La Carbon Farming prevista dalla Strategia “Farm to Fork” sostiene questo obiettivo. E prevede schemi di remunerazione per le pratiche agricole sostenibili che incrementano il sequestro del carbonio nel suolo.
L’agricoltura biologica rappresenta un modello di riferimento poiché è in grado di contrastare concretamente il cambiamento climatico, tutelando contemporaneamente la biodiversità e la fertilità dei terreni e conciliando sostenibilità economica, sociale e ambientale”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio.