C’è un minimo comun denominatore nelle opere di fantascienza, sia nei libri che nei film (che spesso prendono ispirazione da opere scritte). Quando il Pianeta Terra si trova di fronte ad una minaccia, spesso e volentieri alieni che vogliono invaderci, tutti i popoli del Mondo si uniscono per fronteggiare il nemico comune.
Lo abbiamo visto in film come Indipendence Day oppure in The Martian, quando la Cina aiuta gli Stati Uniti per spedire sul Pianeta Rosso aiuti e vettovaglie. Non solo. In libri forse meno conosciuti come Megalopolis 2073 una società distopica cambia la sua visione quando si trova a dover fare i conti con un’entità sconosciuta.
Il problema dei cambiamenti climatici ed il covid 19 possono essere tranquillamente i nostri “alieni”. Nemici globali che mettono tutti in pericolo, senza distinzioni. Ma come hanno reagito e stanno reagendo i leader delle Nazioni di fronte a queste grandi sfide?
Sul clima sembra che nessuno voglia collaborare rinunciando a qualcosa per un bene più grande. Durante l’ultimo G20 tutti i leader erano d’accordo sul cambiamento da mettere in atto nei prossimi anni. Non erano di questo stesso avviso Cina e Russia che neanche hanno partecipato agli incontri. Del resto quello del clima sembra una minaccia poco tangibile. La natura non ha bombe o fucili come noi li conosciamo. Anche qui la fantascienza ha fallito. Nel libro “Micronauti in giardino” l’intera popolazione mondiale è alle prese con una drammatica carenza di cibo. Tutti indistintamente decidono di fare sacrifici, anche estremi, per contribuire alla salvezza della razza umana.
Il Covid è stato invece affrontato solo a livello locale, con differenze enormi di gestione della pandemia anche tra Paesi confinanti. Le centinaia di migliaia di morti, la sofferenza di persone che vedevano morire amici e parenti. Neanche queste scene hanno smosso i grandi della Terra a prendere delle soluzioni globali, ragionando come Pianeta e non come singolo ente territoriale.
Forse è per questo che la fantascienza dei prossimi anni dovrà rivedere alcuni suoi registri, cosa che tra l’altro sta già facendo. La colpa di tutto questo però non può essere additata a scrittori come Asimov o Henlein, capaci di vedere eventi e fatti con un anticipo anche di più di 50anni. La colpa sembra essere delle persone che, anche di fronte alla catastrofe, non riescono a mettere da parte i propri egoismi.