Cooking therapy: il cibo, oltre il semplice atto del mangiare, ha un valore e un significato. Col cibo possiamo curare, possiamo coltivare relazioni, soddisfare bisogni emotivi. Quante volte avete sentito parlare di corretta alimentazione per curare malattie fisiche? Quante altre volte avete invitato a cena, o a pranzo, una ragazza o un ragazzo con cui avevate voglia di approfondire la conoscenza, e il cibo è stato soltanto il mezzo per arrivare all’altro? Quante altre volte, a causa di un raptus nervoso, avete deciso di calmarvi mangiando un buon dolce?
Cooking therapy ed emozioni
Le funzioni del cibo sono tante e sono tutte collegate alle emozioni, al benessere fisico e mentale. Di qui deriva la cooking therapy, pratica meditativa del cucinare. Le mamme, per esempio, cucinano con amore e quando cucinano distrattamente, se conosciamo il loro modo di stare ai fornelli, ce ne accorgiamo subito! Con la preparazione di una pietanza, esprimiamo il nostro stato emotivo, chi ci conosce capisce come stiamo, chi non ci conosce impara ad entrare nella nostra sfera intima, emotiva.
Il cibo, dalla gestazione al resto della vita
“La condivisione dei sapori genera l’umami emotivo dello stare insieme, di guardarsi negli occhi, di scambiarsi pietanze e affetti, di assaporare, condividere e solidificare rapporti in un rito comune che unisce individui, cultura, popoli e generazioni. Rito che perdura nel tempo sedimentandosi in piatti e ricordi speciali per ciascuno di noi,” scrive la professoressa Barbara Volpi in Che cos’è la cooking therapy. Già durante i mesi della gestazione ci cibiamo degli alimenti che sceglie la mamma, e impariamo il gusto, immagazziniamo ricordi che ci legheranno per sempre a determinati alimenti. Le stesse scelte alimentari dell’età adulta sono riconducibili a quel magazzino di ricordi che abbiamo riempito a partire dall’infanzia.
Gli altri significati del cibo, e del cucinare
Cooking therapy: il cibo acquista così un valore emotivo per ognuno di noi, è trasformazione, racconta da dove veniamo, quali sono le nostre tradizioni. Durante la preparazione dei piatti trasformiamo gli alimenti: la pasta viene versata cruda, nell’acqua bollente, successivamente si cuocerà e sarà pronta per essere mangiata. La cucina è errore, e da un piatto sbagliato ne viene fuori uno nuovo, più gustoso. “Il tempo in cucina si dilata e si restringe a seconda dei nostri obiettivi. […] Se abbiamo tempo a disposizione facciamoci invece coccolare da ricette a lenta cottura che ci ricordano come la lentezza non sia poi così nociva.”