Gli effetti psicologici della pandemia sono stati devastanti. Questo problema ha colpito tutta la popolazione, indipendentemente dalle fasce d’età.
Vi abbiamo raccontato di quanto gli effetti psicologici della pandemia siano stati influenti negli studenti universitari e non solo. Alcuni hanno addirittura abbandonato il percorso di studi, altri invece sono stati aiutati dall’ateneo per non abbandonare il viaggio condotto fino ad ora, come nel caso di questa studentessa qui.
Gli effetti psicologici della pandemia hanno colpito fortemente anche il mondo dello sport.
Ragazze e ragazzi che nel periodo pre pandemico praticavano una qualsiasi attività sportiva, durante la pandemia da coronavirus ed il lockdown successivo, si sono visti costretti ad abbandonare le proprie attività. Questo è accaduto in primis per gli effetti psicologici della pandemia ed in secondo luogo per le gravi condizioni economiche in cui versano le società sportive. Dilettantistiche e non.
“Io credo che ci vorranno cinque anni per ritornare ai numeri dei ragazzi che praticavano lo sport prima della pandemia”. Afferma il professor Aldo Grauso. Membro della commissione medico scientifica della FIGC e della LND, nonché docente di psicologia dello sport all’Università degli studi Niccolò Cusano, intervenuto durante la trasmissione “Sport Academy“, in onda su Radio Cusano Campus.
“Sono contento – spiega il professore che il governo abbia messo a bilancio dopo sessant’anni, nella nuova legge di bilancio, in cui si ritornerà ad insegnare l’educazione fisica nelle scuole primarie. Io credo che questo sia un messaggio importante, per affrontare il dramma che ha costruito la pandemia.”
Come si convince un ragazzo a tornare sul campo?
I nostri ragazzi stanno sviluppando una mancanza di gestione della competizione. Per loro 2 mesi di inattività sono come due anni per gli adulti. L’unico modo per far tornare i ragazzi all’interno di una situazione sportiva è quello di non chiedere subito il risultato, poiché non avendo più dimestichezza con la competizione si rischia di creare l’aspetto contrario, ossia un rifiuto per l’attività”.