Inizia in modo asintomatico, con i classici “doloretti” che causano rigidità e perdita di funzionalità, spesso confusi con l’avanzare dell’età. Sono segnali a cui non andrebbero fatte spallucce, ma portati immediatamente all’attenzione del medico di fiducia. Perché l’osteoartrosi, la più comune e diffusa di tutte le patologie articolari, può essere trattata.

L’osteoartrosi è una patologia che interessa, in particolar modo, le persone sopra i 60 anni. Si tratta di una patologia destinata a diventare predominante nel prossimo futuro, in quanto segue l’invecchiamento della popolazione.

Sono circa quattro milioni gli italiani che ne soffrono, ossia il 12% della popolazione adulta. Si tratta di una malattia reumatologica cronica che causa danni alla cartilagine e ai tessuti circostanti, caratterizzata da una progressiva degenerazione di tutta l’articolazione che ne è interessata.

Come si cura l’osteoartrosi?

Ci sono varie linee di trattamento, anche in base alla localizzazione della patologia. Quando l’osteoartrosi interessa le articolazioni degli arti inferiori o delle mani, servono terapie che prevedono l’utilizzo di farmaci a protezione della cartilagine, così come di analgesici per ridurre il dolore, e la fisiokinesiterapia.

Come in tutte le malattie reumatiche sarebbe opportuno individuare la malattia nella fase precoce dove è più facile impedire la progressione del danno strutturale. Occorre non sottovalutare i primi sintomi e avvisaglie, indice che qualcosa sta cambiando nell’articolazione.

A che punto siamo con la terapia rigenerativa?

«Nel trattamento dell’osteoartrosi, attualmente esistono delle terapie di tipo infiltrative che hanno la capacità di migliorare la condizione articolare del paziente. Anche se siamo ancora lontani dal poter affermare che un trattamento rigenerativo comporti un pieno recupero e una completa ricostruzione della cartilagine del paziente», dichiara il Dottor Alessandro Di Martino, ortopedico presso la II clinica e Ricercatore presso il Laboratorio ATRc (Applied and Translational Research center) del Rizzoli. 

Cosa ci riserverà il futuro, nel campo dell’osteoartrosi? 

«Adesso si stanno affacciando nuove terapie infiltrative che speriamo con il tempo possano portare a una reale rigenerazione del tessuto cartilagineo. Stiamo utilizzando i fattori di crescita di derivazione piastrinica (PRP), così come i trattamenti infiltrativi con cellule mesenchimali di derivazione midollare oppure di derivazione adiposa. Sono queste le ultime frontiere che già permettono di apportare dei cambiamenti a livello clinico in termini di miglioramento del dolore e della funzionalità articolare», conclude il Dottor Di Martino.

Pina Giordano e Lorenzo Capezzuoli Ranchi intervistano la dottoressa Giuliana La Paglia- Membro del CReI (Collegio dei Reumatologi italiani) – per capire meglio che cos’è l’artrosi e come si cura. CUSANO ITALIA TV (Ch. 264 del digitale terrestre).