E’ intervenuta a Cusano Italia Tv, nella trasmissione Dire Donna Oggi, proprio il Ministro Erika Stefani:
“Questa legge si attua necessariamente perché il PNRR ce lo impone. Per il garante abbiamo tre prove, abbiamo l’Anac, che ha una grande forza, come quello della privacy, poi il garante per l’infanzia. Occorre capire se si vuole creare un supergarante, che diventi una sorta di ente sovraordinato o terzo grado di giudizio, ma non un ufficio reclamo, perché è fine a se stesso e non produce nulla deve esser efficace e avere potere”.
Approvato in Consiglio dei Ministri il Disegno di Legge Delega al Governo in materia di disabilità
Si tratta di una legge quadro che dà al Governo la delega legislativa per poter portare avanti la riforma normativa in campo disabilità, emanando una serie di decreti legislativi che ne danno attuazione, che dovranno essere pubblicati entro 20 mesi dalla entrata in vigore del provvedimento.
Il cuore della riforma sarà il nuovo sistema di riconoscimento della condizione di disabilità, in linea con la Convenzione Onu, che si baserà sulla valutazione multidisciplinare della persona, finalizzata all’elaborazione di progetti di vita personalizzati.
I punti oggetto della norma sono numerosi, e toccano proprio il cuore della normativa sulla disabilità: dalla definizione della condizione della disabilità alla modifica della condizione di accertamento, dalla vita indipendente alla lotta alla segregazione.
Ci sarà una nuova figura, quella del Garante nazionale che dovrà farsi da “anello di congiunzione” con i cittadini, raccogliendo le istanze e fornendo adeguata assistenza alle persone con disabilità che subiscono violazioni dei propri diritti; dovrà formulare raccomandazioni e pareri alle amministrazioni interessate sulle segnalazioni raccolte, anche in relazione a specifiche situazioni e nei confronti di singoli enti; promuovere campagne di sensibilizzazione e di comunicazione per una cultura del rispetto dei diritti delle persone.
Ma quali sono i punti contenuti nella riforma?
Una serie di interventi che porteranno alla revisione complessiva della materia disabilità, intervenendo su:
a) definizioni della condizione di disabilità, riassetto e semplificazione della normativa di settore;
b) accertamento della condizione di disabilità e revisione dei suoi processi valutativi di base, unificando tutti gli accertamenti concernenti l’invalidità civile, la cecità civile, la sordità civile, la sordocecità, l’handicap, anche ai fini scolastici, la disabilità prevista ai fini del collocamento mirato e ogni altra normativa vigente in tema di accertamento dell’invalidità;
c) valutazione multidimensionale della disabilità, progetto personalizzato e vita indipendente;
d) informatizzazione dei processi valutativi e di archiviazione;
e) riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità;
f) istituzione di un Garante nazionale delle disabilità.
Tali interventi sono volti a supportare l’autonomia e la vita indipendente delle persone con disabilità in età adulta, prevenendo forme di istituzionalizzazione.
Tra le altre misure previste, il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali necessari.
Dovranno inoltre essere essi in atto procedimenti più snelli, trasparenti ed efficienti di riesame e di rivalutazione delle condizioni di disabilità che tutelino pienamente i diritti del cittadino e di chi lo rappresenta.
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