La transizione ecologica sarà al centro dei progetti urbani nei prossimi anni. Investire oggi per migliorare le proprie performance ambientali vale infatti a dire investire per migliorare la qualità di vita dei cittadini.

Il nuovo report pubblicato da Legambiente e Ambiente Italia ha classificato l’ecosistema urbano in 105 capoluoghi di provincia italiani prendendo in considerazione alcuni parametri centrali: qualità dell’aria, qualità dell’acqua, politiche di gestione dei rifiuti e mobilità pubblica.

Il fermo immagine, che si proietta ai giorni nostri, però, non è particolarmente positivo. Dal confronto con il report 2020 emerge infatti uno stallo generalizzato. Anzi, si nota un peggioramento delle voci relative a trasporto pubblico, livelli di smog (nonostante la parziale diminuzione del traffico veicolare registrato durante i diversi lockdown) e perdite continue della rete idrica.

Performance ambientali. Il report di Legambiente e Ambiente Italia

Il rapporto restituisce una classifica generale delle performance ambientali delle città italiane incrociando 18 diversi indicatori, con pesi diversi in base alla macro-area di riferimento. La mobilità rappresenta il 25%, l’aria e i rifiuti il 20%, l’acqua e l’ambiente urbano il 15% e infine l’energia il 5%.

In questa speciale classifica, l’unico capoluogo di provincia che supera gli 80 punti su 100 è Trento. Come nota anche Will.ita, tra le province più esemplari è possibile trovare poi Reggio Emilia, Mantova e Cosenza. Nonostante la stato generale non abbia subito dei cambiamenti in positivo, è però interessante notare che a seconda dei diversi parametri troviamo esempi virtuosi in tutto il Paese.

Quali sono le città più virtuose?

Per esempio, in tema di mobilità, Milano si classifica prima per offerta di trasporto pubblico, mentre Macerata è il capoluogo di provincia con la minore dispersione d’acqua. Brindisi e Matera sono prime per quanto riguarda, rispettivamente, l’uso efficiente del suolo e gli spazi dedicati alle aree verdi.

Come sono ripartiti i soldi del PNRR?

Anche in questo caso il buon utilizzo delle risorse del PNRR rappresenta una sfida chiave visti i 1.5 i miliardi di euro stanziati per progetti di sviluppo della raccolta differenziata e realizzazione di impianti di riciclo, i 600 mil. per gli interventi su fognature e depuratori e 900 mil. per migliorare l’efficienza delle reti idriche.