La giornata dei single

 

L’11 novembre di ogni anno, la Cina celebra il Guanggun Jie, vale a dire il Single’s Day, la giornata dedicata ai single. Era il 1993 e presso l’Università di Nanchino, alcuni studenti maschi e tristemente soli cercavano un modo per rompere la monotonia evitando di cadere nelle malinconia di non avere una compagna. Grazie ai social, dalle camerate maschili dell’ateneo la festa ha preso piede prima nelle altre università trasformandosi in feste e party sfrenati per soli uomini, quindi in tutta la Cina, dove neanche tanto lentamente il Single’s Day è diventato l’ennesima occasione di shopping sfrenato, a metà strada fra il periodo di Halloween e il Black Friday.

E non è casuale neanche la scelta della data, l’11 novembre, traducibile numericamente con 11.11, ovvero quattro volte uno, giorno che in Cina è fra i più richiesti per celebrare proprio i matrimoni: secondo stime recenti, soltanto nella città di Pechino, l’11 novembre di ogni anno almeno 4.000 coppie si dicono “sì” all’altare.

Ma la festa non poteva non attirare l’attenzione del mondo del marketing, tanto che stando a quando riportano i dati, l’11 novembre del 2019il sito di commercio online Alibaba ha ottenuto il record delle transazioni a pagamento raggiungendo quota 256mila al secondo, per un totale pari a 1,48 miliardi di dollari nell’intera giornata. E non è stato da meno un altro colosso come JD.com, che durante lo stesso giorno ha incassato pensate 19 miliari di dollari.

In Italia e nel resto d’Europa, malgrado la festa sia ormai conosciuta e spinta soprattutto dalle grandi catene dell’abbigliamento e della profumeria, la giornata dei single stenta un po’ a decollare. Forse perché a queste latitudini, la singletudine non sempre è vissuta come una vittoria personale da festeggiare. Anzi.