C’è un gioco che racchiude: logica, conoscenza della materia, passione e calma, il suono nome è Fantacalcio. Un gioco che lega tantissimi italiani e non solo. Un gioco che ha fatto nascere anche dei miti intorno alla sua storia, una storia fatta di carta e penna all’inizio e di tablet e smartphone dopo, una storia d’amore tra i fantallenatori che dura da oltre trent’anni. Il fantacalcio, non è solamente un gioco, ma un sistema sociale, in grado di riunire persone da anni, amicizie nate e coltivate anche grazie al fantacalcio. Un gioco a cui partecipano oltre sei milioni di persone, due in più rispetto ai quattro milioni che praticano il calcio nel nostro paese.

“Dagli anni 50 esistono i Fantasy sport, alcuni dicono che il primo fantasy sport sia stato il golf, quello più vicino al gioco di squadra è il fantasy football che è stato inventato da dei dirigenti degli Oakland Raiders che sono una squadra della Nfl. I quali, nelle lunghe trasferte si inventarono il gioco, da li è nata la storia”. Racconta il giornalista Riccardo Albini, inventore del Fantacalcio, intervenuto durante la trasmissione “Sport Academy” su Radio Cusano Campus.

Com’è nato il Fantacalcio?
“Sull’idea di prendere dei giocatori reali e fargli giocare delle partite fittizie, surreali è venuta fuori l’idea del Fantacalcio. Stiamo parlando di oltre trent’anni fa. Io ho scoperto in una libreria, all’interno del settore “sport”, il libro che si chiamava “Fantasy Football”. Sfogliandolo  l’ho trovato molto interessante. Io sono una persona molto curiosa – racconta il giornalista – ritengo di avere delle buone antenne, infatti, prima del fantacalcio, sono stato il direttore della prima rivista italiana dei giochi e dopo ho portato il sudoku in Italia. Ho scoperto cose, alcune le ho portate ed altre le ho inventate.

Come sono nate le regole del Fantacalcio?
Tutto il regolamento l’ho scritto io, ma poi molte delle regole sono state adattate a molte regole che persistono nella realtà, mentre alcuni fantasy americani non seguono tutte le regole reali. Le cose sono state create non solo da ,me, ma tutta la struttura e  l’idea è tutta farina del mio sacco”.

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